A un metro di distanza
A un metro di distanza

A un metro di distanza

     Mettiti a un metro di distanza, non abbracciarmi e di baciarmi non se ne parla neanche. E mi stringi la mano solo se ti sei disinfettato!

     Ti domandi cosa sta accadendo? Ti sei dato qualche risposta? Non meravigliarti, siamo retti da Leggi che agiscono con perfezione scientifica ovunque, nel campo fisico come in quello mentale: e a forza di seminare vento, si sta raccogliendo tempesta. La menzogna eretta a modalità comunicativa ordinaria è stato un seme che ha prosperato. E poi – con inconsapevole autolesionismo – ci abbiamo messo del nostro. Fino alla distorsione della realtà.
Quello che accade non ha importanza, è quel che ti si fa credere che stia accadendo che conta. Ma perché faccia danno occorre che tu ci creda. E se ci credi, è fatta. Sai che tutto è molto relativo e ottenere il tuo coinvolgimento emotivo è fondamentale: scegli dunque la tua interpretazione e dai alle cose un significato che vada oltre i sentimenti che si vogliono suscitare in te. Non abbassare la guardia, resta sveglio. Non smettere di essere Signore della tua vita.

     C’è una regia dietro tutto questo? Chi può dirlo? Quello che a pare mio possiamo fare è provare a uscire dagli schemi angusti in cui ci si vuole confinare e provare ad onorare la nostra intelligenza. Diamo un segnale nuovo, allarghiamo i nostri orizzonti oltre i logori luoghi comuni. Fratelli, non cediamo a nessun sentimento che non sia armonioso e limpido. Non aggiungiamo altra melma emozionale a tanta confusione e proviamo a capire!
Una cosa che quasi sempre fa la differenza tra le persone è la capacità di apprendere dall’esperienza che si vive. Si tratta di quel meraviglioso momento di onestà in cui si compie la scelta più grande, quella di liberarsi da ogni risentimento avvilente e decidere di confermare la fiducia incrollabile nella Natura Umana. Sì, davvero: credo che sia questa una soluzione originale, espressione di intelligenza elevata a stile relazionale e capace reggere l’urto tremendo dell’insulto perpetrato alla meraviglia della vita.
Quale esperienza stiamo vivendo dunque? Ci viene detto, quella dell’Emergenza.

     Ebbene, io non so cosa sta insegnando a te tutto questo e ti posso solo far parte di quel che ho imparato io. Ti dico solo i cinque apprendimenti che mi vengono in questo momento.
     1. Il tipo di convivenza che abbiamo creato mostra che in men che non si dica ti trovi a fronteggiare una paura. Non ha importanza se abbia un fondamento: nella psicologia lo si sa da tempo che “un fatto non vero creduto vero ha effetti veri”. Perciò mi sono confermato nella verità che la paura è una leva potentissima per indurre comportamenti disfunzionali. Il primo risultato è che hai smesso di padroneggiare la tua quotidianità. È questo che si vuole ottenere? Anche in democrazia la propaganda produce i suoi effetti.
     2. La scienza può essere strumentalizzata a fini politici. Possibile non si sia trovato consenso su un’evidenza scientifica “banale” come un virus e la sua gravità? Eppure a qualche scienziato è stata data la parola “ufficialmente” mentre altri, non meno prestigiosi ma con altro autorevole parere, sono stati ignorati. Tu a chi hai creduto? Già anni fa si sentiva cantare… se avete prese per buone le verità della televisione…
     3. Nell’era dell’informazione dove tutti invocano la libertà di stampa, le Redazioni dei mass media ricevono ordini di scuderia per stare “in campana”. Difficile spiegare altrimenti un’omologazione tanto imbarazzante. Si sono prodotti giorni di ininterrotto intrattenimento con giornalisti e conduttori a fare a gara su chi si mostrava più affranto davanti alle telecamere. E avanti ad aggiornare e a stordire a colpi di numeri: e intanto incassi pubblicitari a go go. Si capisce, i potentati editoriali devono pensare al fatturato: un virus ben cucinato e ben utilizzato può servire al business.
     4. Ho imparato che è nei momenti come questi che chi deve prendere decisioni mostra se ha la statura civica per farlo. La semplice emissione di un decreto ha comportato un mezzo crollo della borsa. Ci hanno detto che sono stati bruciati miliardi. Tuttavia nessuno di noi ha visto il fumo. Saremo anche ingenui, ma sappiamo dalla scuola che “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Quei miliardi hanno semplicemente cambiato posto: qualcuno è diventato ancora più ricco, altri (persone o stati) si sono affossati un altro poco nella loro povertà.
     5. Sono contento di aver visto che cresce ogni giorno il popolo degli… apoti. Ossia quelli che non bevono o stanno smettendo di farlo. Ho visto sempre più infoltirsi le file di coloro che sospettano. Mi viene alla mente chi diceva che a pensar male non si sta bene ma molto spesso ci si azzecca. La gratitudine per la molta dedizione profusa unita alla delicata sensibilità per situazioni di disagio e di dolore non ha offuscato in tanti la lucidità per una situazione mal spiegata, dai contorni torbidi e densa di interrogativi.

     Cui prodest? Era la domanda che gli antichi romani si ponevano per capire qualcosa di più di un evento. Sì, chiediamoci anche noi: A chi giova questa situazione? Figuriamoci se al popolo bue si svela la verità: non sappiamo se e come sia stata messa a punto, ma qualche semplice considerazione si può fare:
     1. Che a Wuhan ci fosse un laboratorio dove si maneggiavano virus di varia natura lo si sapeva dal 2014 quando è stato pubblicato sulla rivista Nature. Lo sapeva anche l’OMS. Che poi questo COVID-19 si sia mosso proprio il 2 novembre a Wuhan quando nel crocevia ferroviario più importante della Cina si trovano milioni di persone per la celebrazione del Capodanno sarà stata certo una pura casualità. In ogni caso, oltre al numero di vite umane messe in pericolo, il prezzo economico altissimo comporta una perdita di 3 punti percentuali nel PIL cinese. Gli avvoltoi delle agenzie di rating hanno già aggiornato le loro evangeliche stime. Giù, sempre più giù!
     2. Perché l’Italia è stato il paese più colpito in Europa? Perché noi abbiamo fatto i tamponi e in Germania hanno fatto i furbi? Forse. Ma perché proprio il polmone produttivo del Nord? Senza fare del vittimismo, diciamo apertamente che l’Italia, per l’insieme delle sue caratteristiche uniche in tanti settori, non si gradisce che alzi la testa. Ficcarla con uno stato di Emergenza potrebbe finalmente metterla in ginocchio stroncando quel tessuto di micro, piccola e media impresa che le grandi lobbies multinazionali cercano da tempo di esasperare.
     3. Perché il governo italiano ha creato questa situazione? Ciascuno si trovi le risposte che vuole. Se crediamo che ogni punto di vista sia legittimo non significa che le decisioni non debbano essere ispirate a grandi valori, tra cui la lungimiranza che chiede la responsabilità davanti alla conseguenze. Forse si è agito impulsivamente e adesso non si ha il coraggio di ammettere l’errore di aver proposto un rimedio peggiore del male. Ma le conseguenze sono gravi. Può essere che qualche potentato lobbistico abbia fatto promesse interessanti al governo (o anche solo a qualche suo membro) promettendo che avrà poi “parato il culo” a suo tempo?
     4. L’ordinanza del Presidente del Consiglio del 7 marzo potrebbe contenere estremi di incostituzionalità. Violare la Costituzione della Repubblica limitando ferocemente le libertà del cittadino è un fatto che non potrà passare inosservato. Sappiamo che La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità (art.2) e che la libertà personale è inviolabile (art.13). Inoltre: I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi (art.17) e ancora I cittadini hanno diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione, per fini che non sono vietati ai singoli dalla legge penale (art.18). Nessuna autorità giudiziaria si è espressa. L’ordinanza prevede che si possa persino far intervenire l’Esercito. Qualcuno dovrà dare delle spiegazioni al Popolo italiano.
     5. Forse si sta facendo un test su larga scala? Serve infatti capire come le persone reagiscono e come si riesca a far assumere modelli comportamentali funzionali a un maggiore controllo degli stili di vita alimentando così continuamente l’industria della malattia con un business mondiale inaudito? La paura e lo stato di emergenza abbassa le difese immunitarie e le persone si ammalano più facilmente. Appunto.
     6. Mentre scrivo è cominciato in alcuni porti del nord Europa lo sbarco di 20.000 soldati americani per quella che è chiama la missione “Defender Europe Twenty”. Carri armati ultima generazione da 70 tonnellate e armamenti del caso prenderanno posizione nelle basi USA strategiche. Si dice una esercitazione. Ok. Sono venuti pare senza mascherina e si muoveranno liberamente (loro hanno già il vaccino o sanno che basta la tachipirina?). Ci devono difendere dai Russi? Qualche manovra geopolitica che passa sopra la nostra testa sembra proprio non si possa escluderla.

     Basta così, per carità. Quanta voglia di verità! Dopo oggi su questa vicenda non dirò poi più un’altra parola.

     Ma quel che mi preme è che noi italiani possiamo trasformare questa situazione in un’opportunità per impartire al mondo una lezione di intelligenza creativa, oltre che di civiltà. Possiamo mostrare la nostra resilienza, che siamo in grado di assorbire urti senza romperci come è già capitato altre volte nella nostra storia. Fa male ricordare la storia quando dopo un millennio di civiltà e di gloria nel mare nostrum il papato ci ha continuamente venduti allo straniero di turno per i propri interessi. Sì, mettiamo in atto la nostra capacità di affrontare e superare questo evento traumatico e la sua difficoltà.

     In tre mosse:

     Prima mossa: Approfittare al massimo di questi giorni. Ci sono proibite le strette di mano, gli abbracci e i baci. Dobbiamo distanziarci, dicono. Forza, facciamo di questi giorni una palestra in cui addestrarci a riflettere. Rallentare i ritmi soliti ha i suoi vantaggi. Si può imparare sulla vita e su ciò che vale davvero molto anche a casa senza andare a scuola. Spegniamo la televisione e accendiamo il cervello. Cominciamo a leggere da fonti alternative. Arricchiamo la nostra consapevolezza sui veri valori della Vita e siamo magnanimi con gli ignavi. Mai come in questi giorni dobbiamo sentire riecheggiare il monito millenario: Conosci te stesso! Tutto questo accade perché non conosciamo chi siamo, la nostra vera natura. Usiamo questo tempo a tessere pensieri armoniosi, curiamo la fiducia in noi stessi, impariamo a pensare davvero. Pensiamo creativamente il Bene, il Bello, il Vero. Se accendiamo la Luce, il buio svanisce. Domandiamoci non cosa dobbiamo fare, ma Chi dobbiamo essere. Ci sono Leggi che funzionano anche se non le conosciamo, ma violarle ha conseguenze gravi. Anche il pensiero ha le sue leggi, come quelle della gravità, dell’elettricità, del peso specifico. Coltiviamo la saggezza, il silenzio, la pace interiore. Passiamo del tempo in dialogo con la nostra anima. Non ci mancheranno le soddisfazioni. Ce la caveremo. Ricorda che sei Italiano!

Seconda mossa: L’Emergenza finirà e dopo la quaresima ci sarà la pasqua. Credo che il popolo italiano ne uscirà più forte e consapevole del suo Valore. Al quel punto la prima azione democratica sarà chiedere che venga sciolto in Parlamento che non gode più di credibilità e della fiducia del Paese. Sarà il momento finalmente di dar spazio ai migliori italiani scelti per il loro valore etico, la loro competenza, il loro senso del bene comune per dare al nostro Paese finalmente il benessere che merita. Pochi sanno che in Italia c’è chi ha messo a punto un Programma di ingegneria sociale, economica e finanziaria in grado di instaurare un nuovo paradigma, da vero e proprio Paradiso in Terra.

Terza mossa: Cominciare a insegnare al mondo una nuova forma di governo: l’Eticrazia. Ma di questo dirò in un altro momento.

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