Se ti piaci, ti conosci.
Se ti piaci, ti conosci.

Se ti piaci, ti conosci.

Ci siamo lasciati nell’ultimo articolo con l’emozione di sentirci una cosa sola con l’Universo che canta in noi e con gli Dei che ci fanno corona con la loro danza. Un sensazione magnifica che porta il nostro sguardo sull’essenza della Vita. Sull’Amore, sul purissimo amore. E che questo sia realtà ha fondamento niente meno che nel motto antico: conosci te stesso. Principio di sapienza che ha attraversato la storia dell’umanità. E l’ha resa ricca.

Un mio ex vicino di casa è invece più preoccupato per la sua storia personale. Che in questo momento gli pare particolarmente povera. “Penosa” – come dice lui. Quella di un quarantenne da due anni separato dalla moglie, in rotte con suo padre, con una piccola azienda che arranca, alle strette con i soldi,  con la sigaretta sempre in bocca, con oasi di benessere quotidiano da solipsista. Una storia ancora disseminata di confusione su cosa fare da grande. Per dirla tutta, un momentaccio. Non mi sarei aspettato che conosci te stesso potesse farsi largo in una quotidianità apparentemente poco vogliosa di principi, di filosofia, di pensieri meditativi. Si era sempre definito un uomo… pratico.

Invece, sorpresa!  Alberto vuol sapere come si fa a conoscere se stessi. Che è poi quel alla fine, ammesso o no, interessa anche a ciascuno di noi. Prova ulteriore che la filosofia è cosa praticissima. Che trasforma la vita. Perché? Perché ti allarga gli orizzonti aprendoti la mente alla diversità. Perché è una ricerca. Continua. Affascinante.

Chiunque può essere un vero filosofo, innamorato della Sapienza e che sa al contenpo trovare con pazienza la soluzione anche per un rubinetto che perde o un errore contabile. Senza ansia e tante chiacchiere. Perché la filosofia lo addestra a pensare alle soluzioni, alle alternative, alle infinite possibilità, alla novità… A mettere al primo posto la consapevolezza. A essere paziente.

“Non lo so – gli dico io, mentre mi scappa una risata. Magari avessi una ricetta pronta per conoscere se stessi. Non sono un tuttologo che ha risposte per ogni situazione; sono ignorante di tante cose. Se vuoi ti posso indicare qualche guru, qualcuno di quelli bravi.

Non ho una risposta da darti, però ho tante domande da porti. Quelle che io ho fatto a me stesso. Posso indicarti la strada che ho fatto io per avvicinarmi un po’ alla meta. Valuterai tu se va bene anche per te”.

La mia strada è un semplice sentiero con nove domande. Eccole in successione nella mail che gli ho mandato.

1. Ti vedi nello specchio quando al mattino ti radi?

2. Ti guardi negli occhi mentre ti stai pettinando?

3. Ti ascolti quando per un attimo si fa silenzio attorno a te?

4. Ti parli dentro, avendo considerazione per il tuo punto di vista?

5. Ti ami, desiderando il tuo bene?

6. Ti pensi felice con persone felici attorno a te?

7. Ti emozioni per ogni cosa bella che vedi?

8. Ti credi capace di cambiare la tua immagine?

9. Ti fidi di te?

Quattro giorni dopo, mail di risposta: “Della conoscenza dell’Universo  e degli Dei ancora nessun segno. Però ogni tanto mi intravedo negli occhi dei bagliori che tempo fa non coglievo. Sopratutto, mi piaccio”.

Era capitato così anche a me. Conosci te stesso non è un principio. È un movimento. Parte dal piacere.
Quando cominci a piacerti, inizi a conoscerti!

E a vedere il divino che c’è in te.

Namaste.

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