NUE 1 – Anno di grazia 2020
NUE 1 – Anno di grazia 2020

NUE 1 – Anno di grazia 2020

     Nell’Anno di grazia… così cominciavano le cronache di eventi straordinari.

     Parrebbe così stonato attribuire un carattere grazioso a quel che sta accadendo da far apparire il mio dire una provocazione. No. Nelle cronache dell’umanità questo Anno 2020 del conteggio cristiano mostrerà di essere stato un vero anno di grazia. Come da tempo non se ne contavano. Sì, perché da uno scenario apparentemente doloroso ne è venuto un apprendimento di incredibile fecondità per molte persone. La proiezione di un tale ologramma pandemico si rivelerà profondamente dannoso per le forze in contrasto con la Natura Umana. Forze? Forse con un volto? Alla fine ti svelerò se ci sono assassini!

     Mi sono anche impegnato a chiudere un occhio e far professione di fede naïf ma per quanto si voglia escludere una regia che deliberatamente sia all’origine di questa situazione mondiale resta che quando si cerca di capire un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Non è infrequente che volendo produrre un effetto se ne determini un altro, non previsto e anche non gradito. La variabile umana non è mai del tutto controllabile. Soprattutto quando si vuole applicare la psicologia a comportamenti così amplificati e pensare che algoritmi e statistiche possano essere infallibili. Banalmente detto, non tutte le ciambelle escono con il buco.

      Allora, apprestandomi ad una serie di interventi proattivi sul futuro, desidero con questo articolo concludere il ciclo interpretativo dell’evento in atto. Ritengo imperativo ormai passare quanto prima a tracciare alcune traiettorie utili ad uscire creativamente dall’angustia mentale in cui pare siamo confinati. E avvenga che il prossimo 31 dicembre possiamo salutare simbolicamente questo 2020 come il primo di numerosi anni di vera grazia per l’intera Umanità.
A quanto ho già scritto a partire dal 17 febbraio aggiungo due ultimi fattori di chiarezza, che portano ad ulteriore evidenza la mia percezione che ci sia stato qualcosa di “accuratamente nascosto”.

     Qualche giorno fa il virologo Luc Montaigner, premio Nobel per la medicina grazie alla scoperta del virus HIV, in un’intervista televisiva ha dichiarato apertamente che il Covit-19 è stato creato in laboratorio da professionisti e ne spiega anche come si sia proceduto nelle sequenze. Un premio Nobel può parlare liberamente perché non ha pressioni da parte di qualche potentato che finanzia le sue ricerche, mentre Istituti e Laboratori al soldo di finanziatori interessati a vaccinare l’umanità devono usare prudenza e cautela. Naturalmente la stampa che fa capo a Gruppi Editoriali conniventi con il potere usa le tattiche note nel giornalismo per screditare la notizia, ma tant’è. Dejà vu! Mi è piaciuto molto quando Montaigner ha detto che “la natura ama l’armonia e il virus ha intrapreso la strada di espellere la parte patogena che gli è stata assegnata con la manipolazione”. Ti sentiresti di dire che Luc Montaigner è un complottista?

     Ed ecco un’altra dichiarazione eccellente: “I dati sui certificati di morte per malattie respiratorie mostrano che nel marzo 2017 sono state 15.189 e l’anno prima erano 16.220. Incidentalmente si rileva che sono più del corrispondente numero di decessi per Covid (12.352) dichiarati nel marzo 2020”. A dirlo è nientemeno che il presidente dell’ISTAT Gian Carlo Blangiardo. Osserva inoltre che “il Covit-19 colpisce in maniera molto prevalente le persone anziane: è quasi un terribile processo di selezione naturale che elimina i soggetti più deboli”. Allora in televisione cosa si sta raccontando? Attendiamoci che si cerchi di screditare i numeri forniti dall’ISTAT.

     Mi domando perché quando sorge una voce non allineata con l’informazione ufficiale si cerchi con rapidità di screditare chi argomenta diversamente e non si faccia un dibattito aperto con la più vasta possibilità di opinioni lasciando scegliere ai cittadini di cosa convincersi. Mi sono fatto una mia idea, tu – se vuoi – fatti la tua. Casualità, fatalità, opera di apprendisti stregoni, maledizione divina, terza guerra mondiale… Ci vorrebbe il grande Sherlock Holmes!

    In ogni caso, quel che accade in sé ha poca importanza. Il fattore decisivo è l’interpretazione che una persona dà a quel che accade. Se pensi che sia un caso, te la prenderai con la vita; se presi che sia opera di cattivi, arriverai alla blasfemia; se vedi il castigo di Dio come il diluvio universale allora ti genererà pentimento… puoi andare avanti. Stessi fatti, reazioni diverse. La mappa non è il territorio e perciò leggiamo il mondo attraverso i nostri occhi e il livello di consapevolezza di chi siamo. Non so cosa vedi tu. Posso dire cosa vedo io, se ti è di qualche utilità.

    Procedo da fisico teorico. Formulo delle ipotesi alla luce di quello che osservo, intuisco e ricavo dai fatti di cui dispongo. Se in futuro l’ipotesi verrà confermata da dati oggettivi la conoscenza avrà compiuto un passo avanti, altrimenti sarà stato solo un onesto tentativo di comprendere la storia che sto vivendo, avendo onorato l’uso di un dono grande che ci è stato fatto, che si chiama cervello.
Così facendo obbedisco la saggezza antica: “L’uomo assolutamente migliore è colui che tutto pensa da sé; buono è pure quello che presta fede a chi ben lo consiglia: ma chi non è in grado di pensare da sé, né ciò che sente da un altro sa accogliere nel suo spirito, è un buono a nulla (Esiodo)”.

     Perciò dico in cinque punti quel che penso da me o che ho accolto da persone cui attribuisco autorevolezza scientifica e morale.

     1. La crisi avviata nel 2008 non ha trovato nessuna soluzione perché cercata all’interno del medesimo paradigma, il modello economico finanziario che l’aveva generata. Pur dibattendosi tra fumosità e palliativi di nessuna efficacia si sono trascinati anni illudendo a ondate gli sprovveduti che ci sarebbe stata la ripresa. E’ probabile che gli addetti ai lavori avessero capito da tempo che si era esaurito un modello di sviluppo: finito senza troppa gloria perché non più in grado di produrre altra ricchezza a chi era già ricco e incapace di illudere ancora chi era povero a nutrire speranze di lavoro o di cambiare la propria condizione. Come uscire dall’empasse? Pianificare una pandemia a mortalità irrisoria, ma tale da spaventare e generare un clima anestetizzante sul pianeta. Si è certamente stabilito in partenza come sarebbero stati distribuiti i benefici in base al grado di adesione al Progetto. La pandemia è insomma stata la soluzione geniale e provvisoria ad uno stallo che non era più tollerabile a chi ragiona in termini di business.

    2. Sottilmente, non escludo che si volesse provocare un evento scioccante non tanto in sé (i dati sinceri e le confessioni dei protagonisti smentiranno ulteriormente nei prossimi mesi il carattere pandemico del fenomeno) quanto per ingenerare un clima di emergenza perpetua. Questa è forse la vera la vera strategia terroristica in colletti bianchi. Togliere sicurezza alle persone, mantenere alta la precarietà, sottrarre certezze sul presente e sul futuro. Mi domando se sia così difficile pensare ad  un processo orchestrato con amplificazione e complicità mediatica per indurre le istituzioni a legittimare l’uso di norme restrittive delle libertà individuali e nel caso anche ad autorizzare violazioni di privacy per raccogliere quanti più dati possibili sui cittadini?

    3. Siamo in un’era dominata dalla informazioni: il bisogno estremo di raccogliere dati ha forse indotto a voler testare su un periodo, mai realizzato prima, di più settimane il comportamento sociale di miliardi di persone costrette a modificare repentinamente le proprie abitudini. Allineando quanto più possibile a verità ufficiali (di regime?) gli organi di stampa si è tenuto monitorato il tasso di dissenso circolante nel web. Era (e continua ad essere) importante verificare la tenuta psicologica delle persone ponendo attenzione alla possibile nascita di forme reattive violente ingenerate dal disturbo della relazionalità quotidiana. Come reagiscono le persona alla ricerca di un significato da dare a quel che accade? Si tengono d’occhio quanti la pensano diversamente? 

    4. Il graduale addomesticamento curato dalle trasmissioni televisive, capaci di mostrare in molti casi una buona conoscenza delle giuste leve di comunicazione persuasiva, sta portando a inculcare la convinzione che il vaccini saranno la soluzione ottimale per la tranquillità personale e collettiva. Un business da miliardi: grande torta e pochi commensali. La manovra è volta a insinuare subdolamente che il tuo vicino ti può infettare: come meglio alimentare la diffidenza? Indebolire la fiducia in se stessi e negli altri apre la via ad un controllo capillare delle masse: ci viene mostrata l’alternativa avvelenata tra la morte invisibile e l’ossequio al cambiamento guidato.

    5. A parer mio, va messa in conto la complicità dei governi. Non si spiega altrimenti l’operato dell’esecutivo italiano che si è esposto fino ad atti incostituzionali. Cosa c’è in gioco per questi signori? Cosa è stato loro promesso in cambio dello sputo sulla loro bandiera e del disprezzo per la vita sociale e civile dei cittadini chiamati a servire? Qui però bisogna fermarsi: si entra in un ambito delicato e difficile da stabilire fino a quando qualcuno non romperà l’omertà.

    Il piano sembra coerente con un delirio di onnipotenza che solo menti narcisiste narcotizzate dalla volontà di potenza possono architettare. Molti piccoli baroni sono stati forse comparati con denaro o possedimenti, in un modo non molto dissimile da quello con qui i re del passato ottenevano sudditanze e alleanze. Non credo che al livello più alto sia invece una questione di soldi. C’è sul pianeta un manipolo di individui con tanto di quel denaro da non sapere neppure loro quanto, essendo in crescita di minuto in minuto. Se è vero che l’arte imita la vita, molti film che vengono prodotti e somministrati quotidianamente al popolo non lasciano dubbio su una rappresentazione del mondo fatta di categorie diverse di persone.

    Per quanto sia riduttiva ogni schematizzazione, si possono raggruppare gli individui in tre tipologie:
    Ci sono coloro che hanno bisogno di essere guidati, che sono purtroppo la gran parte dell’umanità. Coloro che non conoscono se stessi , il proprio valore e non cercano di allargare la propria comprensione di sé e del mondo. Vengono detti, le masse. Insomma, il gregge che ha bisogno di pastori.
     Poi ci sono, appunto, i pastori. Sono coloro che sentono la vocazione di rispondere a questo bisogno guidando… Parlo di tutti coloro votati a dirigere per motivi molto vari che possono essere di carattere religioso o semplicemente filantropico, genuinamente o maldestramente educativo, ingenuamente egoistico o lucidamente affaristico, fino a quello patologicamente perverso del dominio. Sono un buon gruppo anche questi, ma non sono massa.
     Infine ci sono quelli che non hanno bisogno di essere diretti e neppure di dirigere. Non lo fanno per snobismo, anzi sembrano persino timidi. Sono quelli che amano veramente le persone e che proprio per questo non le guidano perché sanno che ogni uomo e donna della Terra ha dentro di sé tutto quanto serve alla propria gloria. Questi sono i sognatori che sanno che questo è un mondo meraviglioso, scommettendo contro ogni evidenza.

     I dittatori di ogni epoca si sono sempre vantati di conoscere la natura umana: istillando paura liquida parevano in grado di controllare ogni cosa, ma presto o tardi la loro fine, spesso miserabile, ha sancito con ironia la loro ignoranza. Così in questi giorni si è fatto uno sforzo gigantesco per fiaccare le resistenze, pensando di conoscere abbastanza la natura umana da dominarla. Rimarranno sorpresi i cultori occulti di questo attentato alla civiltà a constatare quanto non manipolabile sia la divinità della Natura Umana.
Perché nessuno in questa vicenda dice una parola sulle Società segrete chi si annidano nelle stanze dei poteri mondiali? Non lo so, è solo una domanda.

     Questo è sì l’Anno di grazia 2020 e lo si vedrà nel tempo con sempre maggiore chiarezza.

     E adesso siamo pronti per inaugurare il percorso verso il Nuovo Umanesimo Eticratico e lo faremo proprio con l’articolo NUE 2: Etica della Felicità!

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