Il responsabile? Tu.
Il responsabile? Tu.

Il responsabile? Tu.

       Siamo un po’ tutti esperti di divisioni.

      Questo è buono e questo è cattivo, questo è giusto e questo è sbagliato.

      Divisioni ovunque!

      Questo è bello e questo è brutto, questo è vero e questo è falso.

     Tante divisioni con la sagra degli opposti!

     Su e giù, destra e sinistra, dentro e fuori, lontano e vicino… e così via.

     E di solito non sono astrazioni: no, sono giudizi sulle persone. Questa è così e questa è cosà, questa non è portata e quest’altra non ha fatto, non ha detto. O semplicemente non è come vorremmo che fosse.

Divisioni e giudizi come se sapessimo tutto. Come se sapessimo in che modo deve andare il mondo. Da saccenti maestri di vita che sentenziano sul bene e sul male.

Personalmente ritengo che ciascuno debba camminare nella direzione dell’unità, cercando di risalire quanto può a quel vuoto di giudizio che è la massima espressione del benessere e dell’intuizione del divino in noi.

         Nella Dichiarazione d’Indipendenza americana, Thomas Jefferson volle questa solenne espressione: “Noi teniamo questa verità che è di per sé evidente, che tutti gli Uomini sono stati creati uguali”.

        Un’uguaglianza che si infrange su una sola fondamentale divisione.

 – Da una parte ci sono coloro che ritengono che delle loro insicurezze, insoddisfazioni e malesseri sei responsabile tu.

 – E dall’altra ci sei Tu, che ritieni che delle tue insicurezze, delle tue insoddisfazioni e dei tuoi malesseri sei responsabile solo Tu.

Ricorda che tutto dipende da te.

Il resto sono parole. Talvolta tante parole.

PS: Sai della Lettera Enciclica di Papa Urano I, In te omnia sunt (Tutto dipende da te)?

No? Allora vedi qui la presentazione. 

 

 

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