Il fulmine governa ogni cosa
Il fulmine governa ogni cosa

Il fulmine governa ogni cosa

     I primi temporali di primavera squarciano il cielo di bagliori tonanti. E se il vecchio e saggio Eraclito avesse ragione? Se davvero il fulmine, questo bagliore accecante, terribile e affascinante, racchiudesse davvero un grande segreto? Il che senso il Fulmine governa ogni cosa?
     Lo vediamo rischiarare il cielo, improvviso e dirompente. Spaventa anche i gradi, non solo i bambini, ma qualcuno lo sentiva addirittura in un orecchio. “Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso! Il lampo in un orecchio, nell’altro il Paradiso“. Senti anche tu come me la potenza di queste parole? Non ti pare di vederla, e di toccarla quasi, la vibrante forza della poesia del cantautore che ci svela qualcosa del mistero che ci avvolge? E che sembra travolgerci? Il lampo non è da solo: sta in compagnia del Sogno e del Paradiso! Amicizie rassicuranti che alimentano il desiderio di esplorare alcuni meandri della nostra vita.

     Forse si riassume tutto in questo trittico. Semplice e affascinante si dispiega davanti a noi la strada verso la comprensione di qualcosa di noi stessi, del nostro essere qui. Qui, adesso, nel mondo: ma mentre il sangue delle tante frustrazione passate cola dal naso, noi, indomiti, continuiamo a sognare il Paradiso. Non ha importanza quanto è stato fino ad ora: quel che conta è il fuoco sacro che brucia ancora nel tuo petto. È il tuo sogno che scalda quello che fai; è il tuo sogno che ispira quello che vuoi; è sempre lui, sua maestà il tuo sogno, a illuminare, quando brilla, la strada verso la realtà delle tue nuove esperienze nel mondo. Una strada che sarà la tua e della quale, per il solo fatto di averla creata, udrai e vedrai la bellezza.
Paradiso, Lampo, Sogno. Parole potenti e potenzianti. Parole che ispirano, ma che da sole potrebbero non bastare. Sai, l’entusiasmo è una gran cosa ed è capace di smuovere le montagne, ma quasi mai allo stato bruto è efficace. Ha bisogno di essere accompagnato da un mentore che, come una levatrice, faccia uscire dal suo grembo il Paradiso che porta dentro. E che discende direttamente dall’Olimpo della Vita. Entusiasmo significa letteralmente avere dentro di sé la divinità e la sua forza: esso è il motore potente che genera novità. Una forza istintiva e dirompente che dà il meglio tuttavia quando viene sapientemente educata. Cioè, resa utile ad un fine preciso. Per scelta.

     Pensa ad un fatto. Anche tu come me converrai che l’elettricità è una forza devastante. Le sue scosse sono mortali, ma non potremmo forse più vivere senza di essa. Ebbene è sempre esistita, non è stata inventata o scoperta due secoli fa. Ohm, Coulomb, Volta, Ampère, Franklin sono stati i grandi e sapienti educatori dell’elettricità. Maxwell con le sue leggi sull’elettromagnetismo ha creato le basi della civiltà industriale moderna. Edison ha ideato le centrali ed è grazie a Nicola Tesla se oggi basta pigiare un interruttore per accendere e spegnere il mondo. Meraviglia della capacità umana di addomesticare le forze e renderle utili a migliorare la qualità della vita! La legge suprema dell’Educazione.
E il Fulmine è il supremo Educatore! Perché dà un senso al tuo Sogno. Perché non ti illude sui paradisi malati ma ti parla dell’Eden che non conosci, quello che si svela nel nascondimento, che tocchi ma non afferri, che gusti senza mai esserne sazio.
Quando penso questo, faccio fatica a non commuovermi. Soprattutto al ricordo di quanto tempo ho buttato a misconoscere il mio Sogno. A temere il Lampo. Ad allontanare il Paradiso. È il Lampo che porta fuori dalle nubi il Sogno: ed è quello il momento fatato in cui puoi udire nell’orecchio e quasi percepire fisicamente la melodia del Paradiso.

     La nostra vita è già in cammino da tempo verso la conoscenza applicata. Sai infatti che non conta quello che si sa, ma quel che si sa fare con quel che si sa. Ma che cosa significa questo?… Già, che cosa significa?… Pensiamo all’esperienza del Fulmine, del lampo, appunto! Soprattutto, là dove essa appare in tutta la sua potenza, nella notte. … Nel giro di un istante tutto si fa visibile nella luce più abbagliante, per inabissarsi, un attimo dopo, in una notte ancora più profonda. Questo è evidentemente il tratto più interessante della luce, sorella del fuoco: la sua forza è improvvisa, illuminante.
Il nostro Sogno e il nostro Paradiso siano nelle mani del Lampo: è lui che governa ogni cosa senza illusioni, senza tradire la nostra natura di esseri impastati di luce e di ombra, di anima e di corpo: unità composta di apparenti opposti. Anzi, esaltandone la divina provenienza. Cosa intendeva il filosofo con questa lapidaria sentenza? Chi può dirlo con certezza? Forse l’ha attinta dalla fonte del suo cuore in ascolto, che già sapeva che “esiste una sola sapienza: riconoscere l’intelligenza che governa tutte le cose attraverso tutte le cose”. Secondo la più probabile interpretazione “si intende l’improvviso e lampeggiante rischiararsi che rende di colpo ogni cosa visibile, ma in modo tale da essere di nuovo inghiottita nell’oscurità. Con ciò Eraclito voleva richiamare quell’insolubile unità e dualità di svelamento e nascondimento, luce e ombra, in cui il pensiero dell’uomo si trova avvolto; unità e dualità che s’infiammano nel fulmine” (H.G.Gadamer).

     Inchiniamoci dunque fiduciosi ed estasiati alla numinosa meraviglia del Fulmine! Noi, amplessi misteriosi di fangosa divinità, parte di un Tutto che ci attraversa e ci oltrepassa. Noi, sognatori inarrestabili e pellegrini mai stanchi di Paradiso. Noi, governati dal Lampo che ci plasma creature creative, luminose pur senza mai brillare totalmente. Per ora. Perché “l’armonia nascosta vale più di quella che appare”.
Che il Lampo ci risvegli! Ora. Ci educhi a cogliere il momento, a non essere distratti o sonnolenti. Ubriachi di ovvietà o afflitti dai lamenti. Tormentati dai dubbi o rassegnati all’impotenza. Ci addestri a cogliere l’attimo i cui il confine tra la nostra luce e le ombre si annulla nel bagliore divino in cui si intuisce la verità. Nell’ascolto: “Non ascoltando me – ci ha lasciato quale testamento il filosofo Eraclito – ma il lógos, è saggio convenire che tutto è uno”.
Ecco la verità da gustare subito, senza indugio. Mi viene alla mente quel famoso e antico “carpe diem“? Esso significa, cogli al volo la gioia dell’oggi, senza riporre alcuna speranza nel domani. Cominciamo oggi ad essere attenti al Lampo! Senza la sua forza avremo un domani nel buio senza senso. È lui che dà forza ed entusiasmo oggi al nostro Sogno; è lui che ci apre le porte del Paradiso di una vita vissuta oggi nel suo abbagliante mistero.

     Il Lampo adesso è anche nel cuore!

2 commenti

  1. Alessandro

    Il fulmine,il fuoco, fame e sazietà , sono sempre lo stesso esempio di un unica cosa: non un equilibrio instabile ma proprio l’instabilità la differenza di potenziale che permette ogni cosa. Non sì può apprendere se non sì é ignoranti e non sì può guarire senza essere malati, non sì può scendere se non sì e saliti.Tutte queste cose possano essere ragionate all’apposto. Non c’è vita senza la morte ,senza la maturità non c’é nascita.
    L’universale é governato da un perfetto instabile che tutto e il contrario di tutto rende possibile.
    Non sì può che ringraziare tutto questo per così com’é , altrimenti piaccia o no non sarebbe.

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