Scegliere!
Scegliere!

Scegliere!

È la grande urgenza. Rimandare ancora potrebbe essere fatale. Ormai l’inquinamento da menzogna sistematica è così dirompente e il livello tossico della quotidianità è di tale evidenza da insultare ogni intelligenza. Ogni è un’ottimistica esagerazione, perché si stima che un 30% della popolazione (ci limitiamo a quella italiana) non sia più in grado di decidere in modo autonomo alcunché, in totale dipendenza dagli evangelici input televisivi, effetto compiuto del grande investimento dei demiurghi di Davos.

Non si è invece fatto toccare dalla distorsione cognitiva quell’altro 30% di persone risvegliate o, in gran parte, sempre state sveglie e mai assopite. Questi esseri spregevoli, degni della gogna, sono sfuggiti ai giochi di prestigio degli illusionisti: hanno sottratto il loro sguardo a chi sussurrava loro il fatidico a me gli occhi e hanno trovato il coraggio di continuare a porre domande. Doveva essere assolutamente vietato, ma hanno continuato a interrogarsi su cosa stesse (e sta) accadendo e perché. Alcuni hanno trovato le risposte prima di altri, ma, alla fine, si sono ritrovati in tanti ad accecare il televisivo occhio di Sauron!

Bisognava cercare di non restare prigionieri della nebbia, bisognava non smettere di credere nel potere della verità e così hanno via via più chiaramente individuato il piano malato di quegli individui malati. Difficilmente è definibile in altro modo che patologico il comportamento onnipotente di quel gruppo di filantropi che decide per tutti e scrive ai birilli della politica mondiale cosa devono dire e fare. Questi illuminati dal voluminoso ego si sentono talmente amati e coscienti di agire con i più nobili intenti che per lo svolgimento delle loro riunioni hanno bisogno della protezione di 5000 militari.

Nei numerosi articoli presenti nel mio libro Patrioti evoluti ho in più di una circostanza evocato e analizzato la melma massonica il cui fetore disgustoso e cancerogeno avvelena la convivenza umana da quasi almeno tre secoli. È anche vero, tuttavia, che si deve risalire di molto nel tempo per individuare quale mefistofelico inganno ci sia dietro l’origine del lavoro umano e dell’egemonia perfida e manipolatoria esercitata dai Pochi sui Tanti (come ho mostrato nel libro Algoritmo ESG. Un Progetto umanitario di Ecologia integrale avvertendo sui pericoli di un’acritica accettazione di un’Intelligenza Artificiale non democratica), ma la perversione ha avuto un’accelerazione in tempi recenti e ci siamo già dentro almeno fino alla cintola.

Da metà settecento siamo entrati pienamente nell’era massonica: un’inossidabile ascesa, e continua, del potere delle Logge dei Fratelli europee e americane che hanno deciso a tavolino dell’esistenza di milioni di persone. C’è documentazione ormai sufficiente per rileggere gli eventi rivoluzionari che abbiamo studiato camuffati sui libri di scuola. La Dichiarazione d’Indipendenza americana è stata redatta e firmata da insigni massoni, tra i quali Thomas Jefferson, Benjamin Franklin e George Washington, primo presidente di una nazione che ebbe da subito un deep state: più che patrioti disinteressatamente spinti da ideali di libertà, ai più acuti e scaltri interessava mettersi in proprio. Perché continuare a versare gabelle a sua maestà quando un territorio immenso offriva opportunità illimitate di arricchirsi? L’investimento di capitali per battere gli inglesi sarebbe ritornato centuplicato. No, di più. Quel 4 luglio 1776 iniziava il sogno americano. Di alcuni americani. Di pochissimi americani. Per intere generazioni è stato purtroppo un incubo. Che continua in gran parte drammaticamente raccontato dalle sceneggiature della loro stessa produzione cinematografica.

E che dire del massonissimo Marchese Lafyette, gran protagonista della Rivoluzione dell’egalité? Non è più avvolto di mistero neppure il passato del compagno Lenin, appartenente alla loggia Art et Travail quando era in Svizzera e in Francia. Non aveva niente a che fare il venduto bolscevico con la dirittura intellettuale e morale di Karl Marx. Non dimentichiamo il Regno Unito, diamine! Sono partiti presto gli inglesi, pare nel 1717, con gran maestri di nobile lignaggio: e via, a susseguirsi nelle cariche, duchi, baroni, visconti, lord, tutti rampolli illustri. Furono presto seguiti dagli scozzesi, i quali si distinsero subito per quel rito di perfezione costituito di 33 gradi, diventato riferimento ovunque. E Adam Smith, insigne figlio della Scozia di quel tempo, padre del liberismo di cui stiamo ancora pagando il prezzo, era un massone? Non si è certi, perché dopo la sua morte, tutti i documenti e il materiale riguardanti la sua vita privata o la sua personalità furono bruciati per qualche motivo e nulla fu scoperto neppure nei registri delle logge nel distretto di Edimburgo per provare che fosse un massone. Il suo libro La ricchezza delle nazioni, del 1776, la bibbia della svolta economica, è tuttavia la testimonianza che la sua vita era proprio come quella di un massone.

Il nostro oggi, economicamente parlando innanzitutto, ma con notevoli risvolti sociali e politici, è in gran parte figlio di quelle bravissime persone del 1700. Permettetemi di emettere e controllare la moneta di una nazione e non mi importa chi fa le sue leggi: si attribuisce questa affermazione a Amshel Meyer Rothschild, padre della dinastia, nella seconda metà del ‘700. Che la paternità di questa dichiarazione sia accertata oppure no, non è così rilevante, perché in ogni caso questo è stato il principio perverso che ci ha condotto ai nostri giorni, ai quali siamo giunti condotti, loggia dopo loggia, grazie all’infaticabile opera pedagogica di rassicurare sugli umanitari intenti di bene, agendo subdolamente per ottenere esiti opposti.

Che creduloni siamo! Bisogna saperlo, le rivoluzioni si fanno con i soldi, non aizzando bande di straccioni con gli ideali e le promesse di epocali cambiamenti. E si preparano mettendo persone giuste al posto opportuno, oliando gli ingranaggi. Senza lesinare in lusinghe e privilegi: pecunia non olet. E si perviene al risultato, avendo piani ben precisi su dove andare, come arrivarci e cosa ottenere. Così è successo e la documentazione si va infoltendo ad avvalorare la necessità di mantenersi filosofi nell’arte di dubitare: le ipotesi troveranno la via per affermarsi come verità storiche e, non appena molti accademici usciranno dal libro paga dei loro padroni e la loro competenza tornerà a servire appieno l’onestà intellettuale, si susseguiranno scoperte impressionanti. Comunque vada a finire, la gran galoppata dei Pochi volge al termine. Il cavallo è stanco di ricevere gli speroni nei fianchi e sta per disarcionare l’aguzzino che lo frusta. Malgrado le ricchezze immense e incalcolabili di cui dispongono, questi reucci megalomani sono però ormai nudi: nel testo riportato sotto è palese quanto impegno ci sia stato per arrivare a questo oggi in modo tanto impercettibile. Con quanto investimento. Con quanta complicità e corruzione politica. Con quanta miseria nei loro cuori.

Scegliere, dunque. Come però porre fine al delirio di menti tanto malate? A ben osservare, tuttavia, una decisione vera da prendere sembra riguardare ormai solo quel 40% che qualcosa ha fiutato sì di anomalo nei racconti dei telegiornali e dei talk show, ma qualche riserva permane. Sempre più persone hanno compreso che i virus possono essere un ottimo pretesto per altri intenti, che i sieri genici a ripetizione semestrale, oltre ad essere un business, non proteggono affatto, che ci sono morti per malore improvviso di cui si coprono le cause, ma ancora hanno qualche esitazione. Comprensibile, quando la dipendenza massmediatica permane forte, prendere per buone le verità della televisione è azione quasi spontanea. Il potere incantatorio dell’intrattenimento da schermo è enorme. Nondimeno, questo non trascurabile gruppo di incerti e, a tratti, forse anche confusi, ha cominciato a nutrire qualche dubbio anche sulla verità dei racconti di guerra propinati dal giornalismo spazzatura e fatti sotto dettatura dagli azionisti della miliardaria lobby della armi.

Qualche barlume di rigurgito critico è comparso anche in chi è normalmente incline ormai ad una rassegnata ansia da futuro e, per quanto poco avvezzo alle domande, sta tentando di balbettare qualche interrogativo su chi siano i veri cattivi. Sono soprattutto questi concittadini che dovrebbero avvertire acuto e urgente il bisogno di scegliere. La posta in gioco è pesante e restare neutrali pare davvero impossibile: o l’encefalite letargica in una deriva di non senso o il risveglio alla coscienza di sé. Conviene senza dubbio questa seconda soluzione.

Bisogna scegliere a chi credere, innanzitutto! Decisivo passo, questo, per non lasciar precipitare la propria indipendenza di spirito e autonomia di giudizio nella nebbia del sonno mortale dell’inganno e subire la soluzione finale, in spaventevole accelerazione. Basterà scegliere, semplicemente, per cambiare il corso di questo ologramma perverso. Ci vuole un atto orgoglioso della coscienza per uscire dall’ignavia e cominciare a fa scorrere i titoli di coda di un horror di cui siamo stati infelici protagonisti. Me lo sono ripetuto più volte: la scelta fondamentale di ogni essere umano è quella con la quale decide in chi o in che cosa riporre la fiducia. Tutto passa da qui: il resto poi è una coreografia che può incorniciare o la scena di una tragedia oppure i colori di un’estasi. Personalmente ho trovato molta ispirazione nella saggezza antica e considero il sommo Esiodo un mentore di grande caratura: L’uomo assolutamente migliore è colui che tutto pensa da sé; buono è pure quello che presta fede a chi ben lo consiglia; ma chi non è in grado di pensare da sé né ciò che sente da un altro sa accogliere nel suo spirito, è un buon a nulla. Se posso dire, si scarti anche la seconda possibilità e si ambisca ad essere un uomo o una donna assolutamente migliori!

Diventare una persona che tutto pensa da sé può spaventare, abituati come siamo da decenni ad una mentalità da mode massificanti e da gregge, ma non disperiamo. Per quanto i guinzagli siano stati ben disseminati e comincino dai banchi di una scuola strutturata per assopire ogni velleità critica, confidiamo nelle risorse di una mente che, sollecitata, può sempre stupire. Certo, si tratta di muoversi in controtendenza, perché si trovano ostacoli di varia natura quando non si bela con la maggioranza; va messo in conto persino l’avversione e il disprezzo di chi non accetta la tua diversità. Non vuoi e non ti interessa avere ragione: esigi tuttavia il rispetto del tuo pensiero, dato che c’è ancora una Costituzione che te lo riconosce e ti protegge nella coraggiosa autonomia di giudizio. Tempo di scelte! E, per chi non ha ancora compiuto quella di aver individuato uno scopo chiaro nella vita, prendere una decisione può aprirgli orizzonti che neppure immagina, tanto si scopre meravigliosa l’umanità quando torna a respirare l’aria della genuina libertà.

Da quando ho scritto nel 2010 la Lettera Enciclica In Te Omnia Sunt – Tutto dipende da te, sono andato via via convincendomi di quanto sia fragile la situazione di coloro che hanno ancora bisogno di trovare qualcuno che abbia colpa di qualcosa, così da assolversi dalla responsabilità del proprio vivere insoddisfatto. È una prassi diffusa, anche presso leader politici e non, la ricerca dei colpevoli cui attribuire la causa di una situazione infausta: è certamente più facile trovare alibi da avanzare a propria discolpa che porsi domande su come si sia giunti a quella contingenza. In fondo, se si è letto qualcosa di autorevole e partecipato a qualche corso serio di crescita personale si apprende che non è tanto quel accade che ha vera importanza, quanto il tipo di reazione scelta in risposta a quel che è accaduto. Il fatto può anche non vederci direttamente implicati, ma è sempre richiesta comunque una nostra scelta comportamentale per interpretarlo e agire di conseguenza. Detto incidentalmente: ad un livello superiore di consapevolezza, si potrebbe scoprire che riguardo alla conoscenza della perfezione della Natura umana siamo ancora ad uno stadio incipiente: al momento la connessione di Tutti al Tutto è una frontiera ancora poco esplorata, ma addentrandosi un poco ci si potrebbe imbattere in un concetto di responsabilità ben più denso di quanto non lo sia ora.

Più che mai, scegliere, dunque! A raffica. E, senza alcun timore, chiedersi anche perché mai si dovrebbe credere a qualcuno che ha qualche interesse a mostrarsi quel qualcuno, e a qualcosa raccontato da chi ha interesse che sia raccontato in quel modo. Esser desti, nelle semplicità delle colombe e nella prudenza dei serpenti! Comunque la si pensi, non si dovrebbe farsi intimorire dalla difficoltà nel trovare risposte e scegliere di cercare sempre. Sì, non cediamo mai ad una rassegnazione meschina che tarpi le ali alla propria evoluzione interiore verso il bene, voluto e amato: va coltivato nel silenzio il proprio desiderio di andare verso una nuova alba. Bisognerebbe scrivere un inno alla Scelta e celebrare la sua forza, la sua capacità di trasportarci nella dimensione profondamente umana del pensare la nostra grandezza. Restiamo coscienti che il frammento di divinità che palpita in noi non può essere vinto! E allora, spazio incontenibile ad ogni scelta che ci avvicina alla nostra condizione di Esseri umani fatti per la felicità. Se, guardinghi e attenti bisogna essere sempre scegliendo di dubitare di parole avvelenate, avvenga tutto nella serenità propria dell’amore.

Nessuna credulità ci infiacchisca più. La strategia malvagia è ormai stata scoperta: si proclama spudoratamente l’intento di creare un paradiso per l’intero pianeta e poi si procede nella direzione infernale esattamente opposta. Saggezza biblica acuta: Più untuosa del burro è la loro bocca, ma nel cuore hanno la guerra; le loro parole son più fluide dell’olio, ma in realtà sono spade sguainate. Ho già scritto al riguardo dei 17 punti dell’Agenda ONU 2030: si snocciolano in 169 obiettivi le mete strabilianti a cui portare l’Umanità per il miracolo e negli ultimi tre anni si è impressa invece un’accelerazione vorticosa e maligna all’instaurazione del controllo totale. Scegliamo di dubitare ormai dell’ONU e di ogni istituzione, luoghi di infiltrazione massonica. Dubitiamo e facciamolo in nome della Vita!

A firma del giornalista Forster Hailey, il 17 luglio 1962, il New York Times pubblica un articolo in cui viene svelato in un memoriale il credo di John D. Rochefeller Jr. Il pezzo riporta le dieci credenze incise su una lastra di marmo dedicata al Rochefeller Plaza dal governatore e da due fratelli.

Manterremo le loro vite brevi e le loro menti deboli fingendo di fare il contrario. Useremo la nostra conoscenza della scienza e della tecnologia in modi sottili in modo che non vedano mai cosa sta succedendo. Useremo metalli leggeri, acceleratori di invecchiamento e sedativi in cibo e acqua oltre che nell’aria, saranno coperti di veleni ovunque si girino.

I metalli leggeri faranno perdere loro la testa. Prometteremo di trovare una cura con i nostri numerosi fondi, e tuttavia daremo loro più veleno. I veleni chimici saranno assorbiti attraverso la pelle degli idioti che credono che certi prodotti per l’igiene e la bellezza presentati da grandi attori e musicisti, porteranno l’eterna giovinezza ai loro volti e ai loro corpi, e attraverso le loro bocche assetate e affamate, distruggeremo le loro menti e i loro sistemi degli organi interni. Di riproduzione. Tuttavia, i loro figli nasceranno come disabili e deformi e noi nasconderemo queste informazioni.

I veleni saranno nascosti in tutto ciò che li circonda, in ciò che bevono, mangiano, respirano e indossano. Dobbiamo essere ingegnosi nel distribuire i veleni perché possono vedere lontano. Insegneremo loro che i veleni sono buoni, con immagini divertenti e toni musicali in TV. Chi li cerca sarà d’aiuto. Li arruoleremo per spingere i nostri veleni. Vedranno che i nostri prodotti vengono utilizzati nei film e si abitueranno a loro e non conosceranno mai il loro vero effetto. Quando partoriranno, inietteremo veleni nel sangue dei loro figli e li convinceremo che li stiamo aiutando! Inizieremo prima, quando le loro menti saranno giovani, indirizzeremo i loro figli con ciò che i bambini amano di più, le cose dolci.

Quando i loro denti si deteriorano, li riempiremo di metalli che uccideranno le loro menti e ruberanno il loro futuro. Quando la loro capacità di apprendimento è stata influenzata, abbiamo creato farmaci che li renderanno più malati e causeranno loro altre malattie, per le quali creeremo ancora più farmaci. Li renderemo docili e deboli davanti a noi, con il nostro potere. Diventeranno depressi, lenti e obesi e quando verranno da noi per chiedere aiuto, daremo loro più veleno.

Focalizzeremo la nostra attenzione sul denaro e sui beni materiali in modo che non si connettano mai con il loro io interiore. Li distrarremo con fornicazione, piaceri esterni e videogiochi, in modo che non siano mai uno con l’unità di tutti. Le loro menti apparterranno a noi e faranno come diciamo. Se rifiutano, troveremo modi per implementare la tecnologia che altera la mente nelle loro vite.

Useremo la paura come nostra arma. Istituiremo i loro governi e stabiliremo l’opposizione al loro interno. Avremo entrambe le parti. Nasconderemo sempre il nostro obiettivo, ma continueremo il nostro piano. Faranno il lavoro per noi e noi prospereremo grazie alla loro fatica. Le nostre famiglie non si mescoleranno mai alle loro. Il nostro sangue deve essere puro (perché lo è). Li faremo ammazzare a vicenda quando si opporranno a noi. Li terremo separati dall’unità attraverso i dogmi e la religione. Controlleremo tutti gli aspetti della loro vita e diremo loro cosa pensare e come. Li guideremo gentilmente e faremo credere loro che stanno guidando sé stessi.

Istigheremo animosità tra di loro attraverso le nostre fazioni. Quando una luce risplende tra di loro, la spegneremo con la beffa o la morte, che meglio si addice. Faremo loro a pezzi i loro cuori e ad uccidere i loro stessi figli. Realizzeremo questo usando l’odio come nostro alleato, la rabbia come nostro amico. L’odio li accecherà completamente e non vedranno mai che nei loro conflitti noi saremo i loro leader. Saranno impegnati a uccidersi a vicenda. Si laveranno nel proprio sangue e uccideranno i loro vicini, purché ci rendiamo conto che sono contro di noi.

Ne trarremo grande beneficio, perché non ci vedranno, perché non possono vederci. Continueremo a prosperare dalle loro guerre e dalle loro morti. Lo ripeteremo fino al raggiungimento del nostro obiettivo finale. Continueremo a farli vivere nella paura e nella rabbia, daremo loro immagini e suoni. Useremo tutti gli strumenti che abbiamo per raggiungere questo obiettivo. Gli strumenti saranno forniti dal loro lavoro. Faremo in modo che odino se stessi e i loro vicini.

Nasconderemo sempre loro la verità divina, che siamo tutti uno. Che non devono mai conoscere! Non devono mai sapere che il colore è un’illusione, devono sempre credere di non essere uguali. Goccia dopo goccia, goccia dopo goccia avanzeremo con il nostro obiettivo. Prenderemo il controllo delle loro terre, risorse e ricchezze per esercitare il controllo su di loro. Li indurremo ad accettare leggi che ruberanno la poca libertà che hanno. Istituiremo un sistema monetario che li spegnerà per sempre, mantenendo debitori loro e i loro figli.

Quando li bandiremo insieme, li accuseremo di omicidio e presenteremo una storia diversa al mondo perché saremo proprietari di tutti i media. Useremo i media per controllare il flusso di informazioni e i loro sentimenti a nostro favore. Quando si solleveranno contro di noi, li schiacceremo come insetti, perché sono meno di quello. Non potranno fare nulla al riguardo“.

Si può restare storditi da tanto programma. Ciascuno può trarre le sue considerazioni. È ancora una questione di scegliere a chi credere. Alla luce di quanto abbiamo visto in questi tre anni e di quanto ancora è attualità, può avere dubbi sugli intenti reali e concreti del credo massonico solo chi ha ormai attraversato di gran carriera tutte le finestre di Overton e si trova tra le rane bollite di Chomsky. A parer mio resta solo la domanda: Perché farebbero questo? Si può avanzare un’ipotesi? Ci sono psichiatri che hanno studiato i comportamenti di soggetti che hanno rivestito (e rivestono) ruoli politici e amministrativi importanti: è stato individuato il loro disturbo psicopatico della personalità. Persone malate, dunque. Possiamo forse aggiungere due altri aspetti in grado di motivare tanto odio. Sono “deficienti”: niente di offensivo, si tratta del senso etimologico del termine. Essi “deficiono” di sapienza. Mancano di intelligenza emotiva, il narcisismo accentuato e la carenza di empatia li rendono avidi di affermazione e aridi di comprensione. Sono inoltre anche “ignoranti”: prendendo serenamente la parola nel suo etimo, questi individui “ignorano” in toto il meraviglioso mistero della Vita e non conoscono cosa sia la bellezza e la nobiltà spirituale della Natura Umana. Sono davvero molto poveri se tutto quello che hanno sono i soldi.

Per quanto si tratti ormai di una questione mondiale, noi abbiamo soprattutto presente la condizione di questo nostro Paese, retto di volta in volta da proconsoli portati al governo come marionette, con nessun altro compito di eseguire ordini impartiti da chi ha permesso la loro ascesa. Che il Bel Paese sia in mano a puttane e magnacci non sembra una novità. Dante aveva descritto qualcosa di vergognoso già tempo fa…

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

(Povera Italia ridotta in schiavitù, dimora di sofferenze, nave alla deriva nel pieno della tempesta, non più signora dei popoli, ma luogo di prostituzione).

Vediamo se questa nostra generazione riesce nell’impresa di dipingere l’alba di una Nuova Primavera Italiana! Guardiamo lontano.

Un abbraccio.

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