La mano invisibile
La mano invisibile

La mano invisibile

      Sono sicuro che c’è, questa mano invisibile.  Vuole il bene di tutti e cerca chi sia sinceramente disponibile a lavorare con Lei ad un Mondo Migliore. Potrebbe farlo scaturire dal nulla con uno schiocco delle sue dita questo Eldorado, ma non è il suo stile. Vuole che il viaggio sia importante quanto la meta.
La meta è la Prosperità. Non il denaro, non la ricchezza, non il dominio, bensì giungere all’Abbondanza e alla Prosperità per ogni essere che ha vita, perché si celebri il trionfo del Valore di ogni Essere Umano. Il viaggio è tutto nella consapevolezza di meritare la felicità. Tutti. Già ora, non nell’aldilà.

      La mano invisibile è già all’opera nell’aldiquà. Silenziosa, agisce silente. Nessuno potrà fermarla. La prima sua opera è già compiuta: oggi noi siamo consapevoli che “la povertà non è naturale, sono le persone che hanno creato la povertà, che hanno sopportato la povertà e sono le persone che la sconfiggono. Sconfiggere la povertà non è un gesto di carità: è un gesto di giustizia. E la protezione di un diritto umano fondamentale: il diritto ad una vita decente e dignitosa” (Nelson Mandela).
Povertà, dunque. Pare che ci siano dei dati allarmanti sullo stato di indigenza in cui versano milioni di italiani. Nel mondo, non parliamone: la miseria attanaglia intere nazioni. Da generazioni e generazioni, per altro, ma sembra si sospiri una rassegnato c’est la vie! In fondo, cosi vuole, qualcuno nasce con la camicia e altri no: mondo boia.

      Non nascondo di essere a volte confuso. Sento parlare di interventi risanatori da quando ero bambino: una lunga schiera di Presidenti di fondi, di banche, con ministri e luminari della scienza economica a proporre soluzioni e ricette. Quante bugie! Si diceva che bisognava contenere e ridurre il debito pubblico. Si diceva. Si dice.
Pur sapendo poco o nulla di finanza, tempo fa mi sono tuttavia permesso di rivolgere alcune semplici domande in una Lettera all’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nessuna risposta, purtroppo.

      Anche ora, per queste righe, si vorrà perdonare la mia ignoranza in economia: oso solo qualche riflessione – nel caso essa possa avere qualche utilità – su questa “mano invisibile” che intriga. Chi mi conosce sa che sono un ottimista e che ho fiducia nell’intelligenza umana: vero, io penso positivo. “Ma non vuol dire che non ci vedo”. Anzi, recentemente la mia confusione è quasi sparita. Sono fortunatamente in compagnia di parecchi altri che hanno buona vista e costato ogni giorno di più che anche la cecità di tanti miei simili, a lungo ipovedenti, va riducendosi. Una chance non da poco se si tiene conto che ai pionieri del risveglio è stato riservata ignominiosa fine. Qualcuno bruciato, altri segregati, molti screditati e vilipesi.

      “Verrà un giorno in cui l’uomo si sveglierà dall’oblio e comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera che lo rende e lo tiene schiavo… l’uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto sarà libero anche qui in questo mondo” (Giordano Bruno).

      E da Nelson Mandela e Giordano Bruno, per stare ad alti livelli, arriviamo a Adam Smith. Proprio lui, il padre della scienza economica moderna, l’autore della bibbia degli economisti: La Ricchezza della Nazioni, scritta nel 1776. Si trova lì la metafora della “mano invisibile”, della quale sono state date più interpretazioni anche se sembra che, parlando del protezionismo e del libero commercio, egli abbia osservato come da interessi egoistici (di pochi) possano venire benefici sociali (a tanti). Chi può fare questo? Dunque, la metafora della mano invisibile rimanda ai meccanismi per i quali il corpo sociale si trova a godere di benefici che nessuno ha posto come fine delle proprie azioni (e che, anzi, nelle intenzioni a null’altro miravano se non a vantaggi personali).

       Forse Smith era stato ispirato da Shakespeare e cosa davvero intendesse non lo sapremo mai per certo, ma sembra che il compito da lui assegnato a questa mano che nessuno vede sia quello di contribuire silenziosamente al benessere dell’intera società. Interessante il suo pensiero quando dice che non è dalla benevolenza del macellaio, del birraio o del fornaio che ci attendiamo il nostro pasto, ma, appunto, dalla loro predisposizione a realizzare i propri interessi.
Non può che esserci dunque una Mano Invisibile… miracolosa. Il suo compito è quello di rendere socialmente fecondo l’egoismo di pochi: malgrado, cioè, né il birraio né il fornaio o il macellaio intendessero raggiungere codesto risultato, si ottiene comunque l’innalzamento del benessere sociale.
Sarò ignorante di economia, ma una domanda ingenua mi viene: e adesso che da 10 anni siamo “in crisi” e assistiamo all’abbassamento del benessere sociale mentre sembrano continuare gli interessi egoistici di pochi, la Mano Invisibile dov’è?

      Divaghiamo un attimo nel mondo della scienza: cos’è una mano? Il termine mano indica la corrispondente parte anatomica dei primati, modificata in un organo prensile dotato di cinque dita. Negli umani essa è un organo specializzato nella presa di precisione (il pollice è articolato in modo da poter compiere ampie rotazioni ed è quindi completamente opponibile rispetto a ogni altro dito), e adatto all’esecuzione di operazioni complesse e consapevoli: attraverso queste si sono potute manifestare le prime capacità creative peculiari dell’uomo.
Quanto all’aggettivo invisibile, in senso generico, significa “non visibile”, “che non può essere veduto”; in senso assoluto, vien detto di ciò che, per essere puro spirito o comunque incorporeo, non si manifesta materialmente. Si usa anche per cose che, per la loro distanza e piccolezza o per loro intrinseca natura, non si riesce a percepire con la vista (ma possono per lo più essere percepite con l’aiuto di strumenti). Ancora, invisibile vien predicato di cosa che, per essere ben nascosta o mascherata, non appare esternamente o sfugge all’occhio.

       Dunque, per spiegare come da interessi egoistici di pochi possa venire benessere per molti il padre degli economisti si vede costretto a scomodare l’altro mondo. Eravamo alla fine del ’700.

      Come nei film, ora dovrebbe comparire la scritta: 250 years later.

      La Mano Invisibile c’è ma si è stancata della parte che Adam Smith le aveva riservato. Ha fatto il meglio che potesse fare in quel momento e con quel livello di consapevolezza che l’Umanità aveva (salvo eccezioni). Ha lasciato fare affinché emergessero chiare a suo tempo agli occhi di molti tutte le contraddizioni di un sistema economico che è giunto ormai al capolinea. Perché? Per il fatto che l’Egoismo, per secoli oligarchico, privilegio di pochissimi è diventato nel tempo democratico. Perché mai solo pochi devono essere egoisti? Perché non possiamo esserlo tutti? Se stessimo alla logica di Smith, l’egoismo di un numero sempre maggiore di individui avrebbe dovuto portare a benefici sociali ancora superiori. E questo grazie ad una Mano Invisibile sempre più impegnata nel miracolo. Oggi noi sappiamo che quell’impianto economico ha generato in modo sistematico la povertà.

      L’ubriacatura post bellica sembrava inaugurare una nuova era, quella del tanto decantato benessere economico. Narcotizzati dall’abbondante circolazione di denaro, ci si inebriava un po’ tutti in quel nuovo corso della storia così carico di speranze. In realtà, stavamo un po’ tutti insensibilmente assorbendo veleno che presto avrebbe intossicato il mondo globalizzato.

      Da quel che capisco, oggi la Mano Invisibile sembra avere un altro piano: porre fine all’economia fondata sull’Egoismo. Di pochi o di tanti che sia stato, quando si è creato e nutrito il sistema con a base l’affermazione dell’Ego, i risultati sono evidenze difficili da smentire. E non conviene nemmeno attardarsi in distribuzioni di colpe: risentimenti e recriminazioni hanno già visto il tramonto di regimi violenti cha hanno preteso operare il cambiamento agendo solo su cause esterne. Ne sono venuti danni incalcolabili e povertà sempre più democratica. Il paradigma economico che ci ha portato qui è in agonia.

     Credo che lo scenario stia cambiando. Un nuovo corso economico sta prendendo corpo. Non lo hanno inventato ad Harvard. No, malgrado il quoziente intellettivo di quegli economisti, il nuovo Progetto privato di ingegneria economico/sociale/finanziaria, che propone una nuova “visione” valoriale delle regole democratiche è made in Italy. Da tre anni è in movimento il primo esempio pilota che ha introdotto il concetto di “emissione a credito”, quello targato COEMM & CLEMM.
Ha alla base la filosofia dell’Altruismo. Il fine ultimo, del suddetto Progetto, è di contribuire a far crescere, nelle persone, la consapevolezza del vero equilibrio che ci deve essere fra i costi (infrastrutture e servizi strategici) e i benefici (libertà, serenità, prosperità) di una collettività/Stato! Si lavora a un primo esempio pilota di “emissione a credito” (ma di forma e soldi non pubblici).
L’obiettivo principale di questo impegno è dichiarato: contribuire a creare i presupposti per abbattere ogni povertà e creare le basi per una seria prosperità per tutti i popoli del mondo

      Prioritarie sono l’Eticità e la Buona comunicazione quali leve portanti per aprire gli occhi a quel che accadrà presto: passo dopo passo ci si avvicina a quello in cui pochi credono e che invece quanti hanno studiato il progetto COEMM ritengono un esempio pilota di tipo epocale: “Erogare una Carta Servizi/Quid con emissione a credito”.
Si tratterà di una emissione di grande rilievo e valore, con l’obiettivo di favorire l’economia reale e la micro, piccola e media impresa. Puntando, da una parte, a correggere l’attuale elusione fiscale e, dall’altra, a far capire quanto sia oramai obsoleto e fuorviante l’attuale istituto delle tasse (e intraprendere i passi necessari a superarlo con saggezza, creatività e modernità).

      Davvero una ventata di novità genuina e l’ispirazione è quella di un Nuovo Umanesimo che indichi a chi ha responsabilità politiche ed economiche quali siano le azioni da promuovere per il cambio di paradigma economico e sociale che i Popoli del mondo intero devono promuovere prima possibile. Non è più il tempo, infatti, d’accettare che, Esseri Umani deboli e indifesi, siano abbandonati ad una vita di stenti.

      Ecco quindi che ormai la Mano Invisibile sembra aver fatto la sua scelta: globalizzare l’Altruismo. Davanti a noi, un Progetto pilota che parte dall’Italia e che ha avuto la capacità di convincere grandi partner finanziari internazionali a un vero e innovativo Progetto di ingegneria finanziaria, sociale ed economica che punta a dare dignità alle persone. Troneggia signore il concetto di Valore Umano quale contenuto del modello economico che l’economia reale deve saper esprimere nell’equilibrio tra i costi e i benefici di uno Stato che ponga ogni cosa in forma trasparente, per nulla segreta, efficiente, rendendo totalmente gratuite le infrastrutture e i servizi strategici.

     Il COEMM (Comitato Etico per un Mondo Migliore) vede giusto: questo Progetto pilota non può che partire dall’ Italia, unica Nazione che ha le eccellenze in ogni comparto e la storia per farsi seguire dagli altri popoli e stati nazione che possiede il patrimonio culturale artistico di biodiversità naturale ineguagliabili proporzioni delle altre nazioni.

      Grazie, Adam Smith. Grazie per aver pensato alla Mano Invisibile che serviva a far credere che in fondo l’egoismo qualcosa di buono produce. Avevi capito che però ci doveva essere l’intervento di Qualcun altro.
Abbiamo fatto un passo avanti.
Addio, Adam Smith. Oggi pensiamo che il birraio, il fornaio e il macellaio possano consapevolmente scegliere di agire per fini altruistici. Star benissimo loro e benissimo chi compra da loro.

Il new deal dell’Economia si chiama Emissione a credito!

Se vuoi saperne di più:
https://www.italiaseitop.me/portale/cms/index.php/it/

 

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *