Elezioni
Elezioni

Elezioni

Riflettevo su quanto si attribuisce all’arguzia di Mark Twain: se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare. Abbiamo certamente visto di quanto ostentato potere dispongono i Pochi che programmano gli eventi mondiali, scrivono l’agenda del loro accadere e assoldano la manovalanza politica, scientifica e burocratica per attuare i loro filantropici intenti. Ritengo tuttavia che l’aver subito tanto oltraggio umano e civile arrecatoci con spaventevole facilità ci abbia anche indotto a sopravvalutare l’onnipotenza delle Divinità Finanziarie e il culto dello psicopatico loro narcisismo maligno. Credo che l’Evoluzione spirituale, sociale ed economica che ha accompagnato in questi mesi pandemici e bellici i numerosi risvegli dai sedativi massmediatici sia un segnale importante al Palazzo.

Signori dei virus e della guerra, abbiamo smascherato i vostri piani criminali. E siamo in milioni ad aver ormai consapevolezza che non vi sarà facile attuare la vostra ambizione di globalizzare la stupidità per tiranneggiarla a vostro piacimento. Sappiamo che siete proprietari dell’Informazione e tramite quella teleguidate la lobotomia che asfissia la capacità critica e la formazione di una cultura della libertà, della scelta, dell’autonomia, della giustizia, dell’amore, della felicità. Sappiamo. Il fatto è che non vi temiamo più. Milioni di esseri umani si sono portati fuori dalla vostra portata: anche se ci sono progetti avanzatissimi di intelligenza artificiale per esasperare il controllo totale sulle nostre vite, sappiate che non andranno in porto. Nel vostro delirio, avete spinto la vostra sociopatia alla soglia di accettabilità: non riuscite più a nutrirvi della nostra paura. Le vostre menzogne non reggono più. Il mondo che avete progettato secondo i vostri allucinati desideri non lo vedrete mai. Men che meno in Italia! Nel Bel Paese ci sono ormai numerosi Patrioti evoluti che vogliono la Nuova Primavera Italiana. E sanno anche come renderla possibile perché hanno idee, intelligenza e cuore per una nuova pagina della storia.

Ebbene, è caduto il Governo del Banchiere, escono di scena con infamia i ministri migliori, lasciano il Palazzo gli squallidi alza palette della XVIII Legislatura ed è già fissata la data delle votazioni politiche. Esultare? Secondo la propria sensibilità, nelle gradazioni che ciascuno ritiene proporzionate all’evento. Personalmente, valuto che ancora non ci siano le condizioni per la goliardia. Almeno fin tanto che non sarà ampiamente diffusa la consapevolezza di quel è ancora in corso. Rimango in stato di riflessione e al momento non mi sento di andare oltre cinque essenziali considerazioni, tenendo conto di quanto diceva il poeta Paul Valéry, se pensi come la maggioranza, il tuo pensiero diventa superfluo.

1. Riuscire a far scendere il Banchiere dal piedistallo dopo aver mostrato i muscoli e aver rilanciato la sua leadership con un ambizioso programma semestrale è stata una prova di forza? Chi sono i forti? In Patria o altrove? Il Presidente del Consiglio esce di scena senza aver completato il suo programma? Possibile? Un uomo che da almeno trent’anni è il più potente uomo italiano nel mondo lascia così, quasi con rassegnazione? Al momento, queste sono domande senza una risposta convincente. Convince invece il sospetto che nel Paese ci sia un innalzamento della consapevolezza che gli scorsi trenta mesi rappresentino un punto di non ritorno e che la variante verità stia contagiando più persone di quanto la televisione non ammetta. Nessuno dovrebbe avere dubbi ormai che l’informazione nostrana sia una volgare meretrice tra le lenzuola dei potenti. Il fatto è che l’ipnotismo messo in atto dagli illusionisti sta perdendo presa e il re è nudo: fallimento pacchiano sul fronte del virus e dei sieri, disfatta sbugiardata sul versante della guerra, bancarotta economica e sociale non più mascherabile. Sono le sue stesse bugie ad aver abbattuto questa eccellenza italiana ampiamente sovrastimata, svelatasi di una inconsistenza politica burina oltre che sconcertante? Troppo presto per dire. Costatiamo semplicemente l’opera incompiuta. Che non sia riusciti a smontare definitivamente l’Italia neppure con questo straordinario e ineguagliabile carico da 11, astuto cavallo di Troia introdotto nelle mura patrie per la capitolazione finale? Cosa è successo veramente?

2. I Banchieri ragionano con il pallottoliere del business: i più bravi sanno fare affari sempre e ovunque, senza scrupoli, con fiuto infallibile del sangue. Affari e avidità esponenziale: per loro stessi, per qualche parente, per gli amici, gli amici degli amici, i confratelli di loggia e per poca selezionata clientela. Il virus è stato un mega business con fatturati miliardari. La guerra continua ad esserlo elevato a potenza. Mentre qualcuno si arricchisce, intere popolazioni si impoveriscono senza neppure accorgersene e mentre mani abili sanno speculano su tutto ciò che può essere sciacallato. Anche la povertà è un immenso business, ma noi ignoranti cosa ne sappiamo di come si fanno veramente tanti soldi? Il nostro Banchiere ha un curriculum impressionante nel business planetario, sedendo da decenni ai tavoli che contano davvero, dove si decide cosa fare dei miliardi di straccioni che non fanno più far guadagnare abbastanza alle divinità monetarie. Doveva concludere di persona con il colpo di grazia definitivo il percorso di esproprio dell’Italia repubblicana iniziato trent’anni or sono? Quel che sappiamo è che l’affarismo è stato molto attivo e oggi la svendita del patrimonio italiano è a buon punto. Qualcosa mi è certamente sfuggito e di sicuro non ho esplorato tutto. Invito ad andare a verificare qualche dato. Da quel che ho individuato io, interi settori non ci appartengono più. Moda, lusso e grande distribuzione sono stati dati ai francesi, insieme al settore bancario e alimentare. La nostra meccanica e il cemento sono ormai dei tedeschi che hanno anche il porto di Trieste. Agli indiani è andato tutto il nostro acciaio. Non potevano rimanere fuori i cinesi che hanno parte di Terna, la Rete Elettrica Nazionale, tutta Pirelli agricoltura e – circola voce – anche il porto di Taranto. Che ne di ENI? È ormai a maggioranza americana e pare che i pozzi che avevamo in Libia siano passati a Total.

Finisse qui. Sembra non si contino più i brand svenduti. Nomi storici come Algida, Buitoni, Invernizzi, Valentino, La Rinascente, Galbani, Agnesi, Giugiaro, Parmalat, Ferretti Yacht, Brioni, Pernigotti, Pomellato, Locatelli, Krizia, Poltrona Frau, Gucci, Bulgari, Ferré, Loro Piana non ci appartengono più. Se ne sono andate Ducati, Magneti Marelli, Tim, Pininfarina, Merloni, Cartiere di Fabriano, Alitalia, Telecom, Tibb, Ansaldo, Saras, Edison, Fiat ferroviaria e Italcementi, Poste Italiane. Possibile che il piano di esproprio sia finito qui? Per quanto già fiaccato da dieci anni di cannibalismo di una cricca dei nostri intrepidi luminari della politica e dell’economia, prima dell’euro il nostro prestigio ci manteneva nel gota industriale mondiale. Nessun marchio nei cinque continenti, per quanto diffuso, compete con Made in Italy. Il nostro paese ha qualità uniche al mondo su numerosi versanti, dalla Biodiversità al Patrimonio culturale e artistico ineguagliabile: si trova nella nostra penisola il 70% di tutto il capitale monumentale mondiale. Bisogna però sapere che sono state in questi decenni spalancate le porte del Bel Paese allo shopping europeo e mondiale: offerte incredibili per Germania e Francia, veri intenditori delle nostre bellezze, ma ce n’è per tutti. E così, avanti americani, cinesi, arabi venite: qui prendi tre e paghi uno. Evviva, i vili affaristi!

3. Caduto il Banchiere, si fermerà la spoliazione? Vi pare che chi ha sponsorizzato il progetto del nostro affossamento si accontenti? Soprattutto quando il vampirismo finanziario sta per arrivare alla giugulare. Non confondiamo l’Italia con quanto è avvento in Grecia. Io ho una venerazione per la patria storica della filosofia ma la sua attualità economica è poca cosa. Mettendo insieme tutto, comprese alcune meravigliose isole, il boccone ingoiato rapidamente aveva la consistenza del PIL di un paio di provincie lombarde. Forse meno. Noi siamo diversi. L’Italia è la conturbante seduttrice che suscita le voglie libidinose e perverse di chi non accetta un rifiuto. Ci sono fauci voraci accecate dalla passione per la ricchezza del nostro paese. Qui ci sono valori inestimabili di ogni raffinato genere a formare un capitale enorme che da solo supera ogni monetaria ragionevolezza. E non si pensi solo all’appariscente bellezza mozzafiato di terre e coste uniche e varie per singolarità naturale e artistica propagandate da documentari e reportage fotografici. La mira è sulle case e sulle cose degli Italiani, un capitale immobiliare e di antiquariato senza cifra. Questo Paese è al vertice per abitazioni di proprietà e vanta un risparmio privato di circa 3.000 miliardi di euro. Che dite, vi pare che con la caduta politica del Banchiere si arresteranno le manovre per completare una svendita così brillantemente iniziata? Scordatevelo. Anzi, con la bava alla bocca, potrebbe scatenarsi un rabbioso assedio ben orchestrato dalla Divinità monetarie.

4. Siamo sotto ricatto e gli sciacalli finanziari lo sanno. Se non ci si muoverà nella linea della sudditanza politica, si inizierà a sventolare lo spauracchio dello Spread! Ah, questo fetido letamaio della finanza mondiale! Con quanta scrupolosa attenzione giornaliera si valuta il divario tra rendimenti dei titoli e delle loro quotazioni per misurare il divario tra i tassi di interesse. Siamo nella perversione somma del far denaro con il denaro: ogni giorno vagano camuffati sulle rotaie dei circuiti telematici vagoni di titoli tossici e nessuno se ne accorge. Vere armi di distruzione di massa, il Derivati sono le scommesse che i biscazzieri in doppio petto fanno sulla vita di esseri umani a cui puoi far credere televisivamente qualunque cosa. Noi creduloni! Che ne sappiamo della vertigine delle contrattazioni borsistiche celate, tra compratori intenti a curare i propri interessi offrendo incenso al Moloch contemporaneo che tutto regola? Nel silenzio dei siparietti elitari, si nutre quotidianamente il Mercato di fondi di investimento: un parolone in cui finiscono i soldi delle mafie di ogni latitudine e di ogni dimensione, i proventi del narcotraffico, i ricavati delle truffe internazionali e il denaro usato per i salvataggi bancari. E dove volete che finisca il “nero” delle Corporation che trafficano di armi, di oppiacei, di tecnologia e quant’altro? Nel grande melmoso e putrido calderone gestito dall’Alta Finanza mondiale. Alla quale fa libidinosa gola l’Italia. Sappiate quindi che non si lascerà l’opera incompiuta. Come si è pressato il Capo dello Stato per incoronare il Banchiere a liquidatore definitivo del Paese, così ora si cercherà una continuità che permetta di mettere le mani sulle ultime industrie rimaste, sui fondi pensione, sulla liquidità privata e sui beni immobili. Si vuole la fine della nostra ineguagliabile micro, piccola e media impresa. Sarebbe un’ingenuità maldestra pensare che questi predatori si possano accontentare. Sanno di essere arrivati molto vicini. Mancando pochi mesi, i pupari pensavano però quasi certamente che il loro cavallo di razza sarebbe arrivato vittorioso al traguardo, ma qualcosa è andato storto. La loro onnipotenza è orami solo supposta: esiste l’imponderabile e l’imprevisto anche per i loro puntigliosi calcoli. Comunque smuoveranno l’inferno pur di non vedere arrestarsi il compimento della spogliazione del nostro meraviglioso paese.

5. Quindi? Sempre e innanzitutto consapevolezza e lucidità nella lettura degli eventi. Cadendo questo governo e mandando a casa il Parlamento dei burattini con il loro vitalizio perpetuo, si è stabilita un’interruzione nel progetto in atto. Una spietata opera di digitalizzazione delle esistenze per poter esercitare sui cittadini un controllo completo. Trenta mesi di collaudo per verificare il livello di obbediente asservimento alle verità della televisione: norme liberticide sempre più stringenti e incalzanti per piegare le volontà al pensiero ipnotico unico. Non è riuscita l’immunità di gregge ma il molto stordimento generato da ansie e paure ha ottenuto la distrazione necessaria per operare l’attuazione di ciò che preme davvero: il controllo dei conti correnti in modo da poter operare da remoto e piegare anche le teste calde. La continua limitazione fino alla soppressione del contante non ha nulla a che vedere con l’evasione fiscale, arma a cui abboccano solo gli allocchi, sapendo che le tasse sono solo lo strumento usato da governanti incapaci e amministratori senza alcun senso etico del bene comune. Un Banchiere cura gli interessi delle banche e la digitalizzazione delle operazioni fa unicamente gli interessi degli istituti di credito, vere associazioni a delinquere fondate su quanto vi è di più sottilmente disumano: il debito e il prestito.

Questi giorni sono solo una pausa nei piani di asservimento degli Italiani al dispotismo dei traditori, mercenari. Non è difficile capire che si fa in modo che il processo di formazione e di aggregazioni di movimenti, associazioni e partiti nuovi sia disturbato e ostacolato. Sono più di quanti i telegiornali di regime dicono i cittadini che si sono risvegliati e hanno intuito la sodomizzazione a cui sono stati sottoposti in questi mesi: prima con due governi di una banalità senza precedenti, poi con il trionfo della malvagità. Con ampia complicità dei leader di partito che hanno votato misure vergognose contro il Sovrano. Aspettiamoci anche qualche camaleonte ora che stanno emergendo verità raccapriccianti sulla vicenda sieri e sui motivi di una politica estera da protettorato americano. Non dimentichiamo che sanno mentire sapendo di mentire, dicono e negano, non ricordando quello che hanno detto. Quel che tuttavia andrà fatto come segno di una maturità civica sarà superare l’ideologia e smettere di essere ridicoli parlando ancora di destra e di sinistra. Dopo quel che abbiamo visto e sentito, sarebbe davvero offendere l’intelligenza di milioni di Italiani.

La pausa di questi sessanta giorni può essere uno stop definitivo ai piani di svilimento delle libertà costituzionali, di manipolazione mediatica, di imposizioni di comportamenti da dissonanza cognitiva, di impoverimento e spoliazione sistematica del Paese. Si dica fine alla logica dell’emergenza perenne e parta l’onda dei patrioti evoluti che accendono il loro entusiasmo per la riappropriazione della propria dignità. Realismo, certo, accompagnati tuttavia alla convinzione che è il momento di congedare con disonore personaggi troppo brutti per partecipare alla bellezza della nuova primavera italiana. Che accadrà proprio con i meravigliosi colori dell’autunno. Io so che è possibile e ho già spiegato perché la nostra speranza è fondata. Il Programma Mondo Migliore è il solo in grado di fermare definitivamente lo scempio delle nostre ricchezze e di inaugurare la stagione in cui la Politica sia finalmente la scienza architettonica in sommo grado che ha quale fine la felicità di tutti i cittadini. L’ho scritto e qui lo ribadisco: Io voterò il Valore Umano! Considera anche tu questa scelta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *