Il Palazzo
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Il Palazzo

Sì, quello. Lo stiamo vedendo crollare. I segnali che invitavano gli inquilini alle riparazioni sono stati tanti e anche ripetuti. Questo agglomerato omogeneo di privilegiati, come venivano considerati già due anni or sono dagli Italiani, è composito e costituito per altro anche da soggetti abusivi, alcuni poi proprio politicamente dei clochard: qualcuno è lì da anni e traccheggia tra un tweet e un intrallazzo, inconcludenti, agli ordini di chi li ha allocati nelle stanze del potere, non tutte comunque situate allo stesso piano. Non se ne rendono conto, ma tanto gli scenografi e che le comparse stanno per essere travolti dalle macerie della loro umana pochezza. Che sprovveduti boriosi! Incuranti delle piccole crepe che si moltiplicavano, hanno sottovalutato le insignificanti, ai loro occhi, piccole gocce di acqua limpida che col tempo avrebbero minato l’intero Palazzo.

E il tempo è compiuto. Che sorte li attende! Che fine miserabile! Proprio due anni fa, di questi tempi, l’autorevole Rapporto del Censis constatava il suicidio in diretta della politica italiana. Una fotografia spiegava il decesso: Decisiva è l’inefficacia della politica, lo iato tra gli annunci moltiplicati all’infinito e una sostanziale inazione, che si palesa nell’incapacità di dare corso anche a soluzioni semplici. Le feroci diatribe interne all’élite politica non modificano il punto di vista degli italiani i quali tendono a considerare il ceto politico tout court come un aggregato omogeneo di privilegiati. Anche davanti ad un atto di morte e al fetore, lo spettacolo doveva continuare: si doveva ritardare la rimozione del cadavere perché ormai era in moto il countdown per la messa in atto dei tristi eventi che ci investono. Gli impegni erano presi e ormai non ci si poteva più sottrarre: annunciata apertamente al mondo nella cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Londra del 2012, la pandemia era in agenda. Che scene equivoche imposte nel momento di massima audience mondiale a miliardi di persone! Quale occasione migliore: 10 minuti di inaspettato show ospedaliero dai contorni simbolici e dai chiaroscuri ora accennati ora insistiti, studiati ad hoc alla presenza di sua maestà! Un susseguirsi, apparentemente privo di alcun senso e fuori luogo nel contesto dei Giochi olimpici, incalzante e avvolgente, di ospedali, dottori e infermiere, bambini in pigiama, con dettagli. E che dire del gigante? Enorme, nero, inquietante, che brandisce una siringa stilizzata e simulata! Da otto anni tutto era in preparazione: pronta la scenografia, gli attori dovevano recitare la loro parte. A questi livelli non si va neanche di corpo senza avere un piano. Quel che stupisce è che, abusando della credulità popolare si riesca a far credere che eventi come questi accadano improvvisamente. Così, quasi per caso.

Il Palazzo ha dovuto obbedire: non siamo forse a sovranità limitata? Certo, andrebbero fatti dei distinguo, perché qualcuno della casta era scampato, non meritando di soccombere così ignominiosamente in quella congerie di mediocrità politica. In qualche modo, tuttavia, ha prevalso per tempo lo spirito di corpo e le responsabilità di silenzi e qualche distratta connivenza non assolve probabilmente, sempre politicamente parlando, che solo pochissimi eletti dalla genuina autonomia di giudizio e istintiva libertà di spirito. Poi qualcuno ha cominciato a dissociarsi da propri capi, prima timidamente, con qualche calcolo, e in seguito osando anche fare fronda. Si direbbe meglio tardi che mai, se non fosse che sono in ritardo, e di molto, rispetto a quei cittadini che da tempo hanno più di un fondato motivo per non prendere per buone le verità della televisione. Malgrado l’attento monitoraggio sui facinorosi, gli alternativi e altre specie di disobbedienti alla voce del padrone, i guru dei sondaggi e delle statistiche hanno sottovalutato il cambiamento sotterraneo che si stava preparando nel Paese, anche grazie a un nugolo di spiriti liberi, per quanto liberi si possa essere in una società a trazione speculativa. Tuttavia, crescevano sì quanti andavano ingrandendo i loro televisori e moltiplicando i monitor, ma anche quelli che li spegnevano e incrementavano i loro scaffali di libri. E adesso, ecco la sorpresa: come è possibile che ci sia ancora tutta questa gente che si ribella al Palazzo, malgrado le migliori strategie per manipolare queste unità carbonio destinate al guinzaglio e alla museruola? Anni a bollire rane e a far passare milioni di persone di finestra in finestra (quelle Overton) e un gruppetto non ha abboccato? Parecchie rane si sono accorte che il trucco dell’acqua tiepida non funziona con tutti e per qualcuno quel che è inaccettabile, resta tale, malgrado la cura e la pazienza per renderlo prima radicale, poi accettabile, sensato, diffuso e poi a farne legge: queste persone non si lasceranno mai condurre subdolamente a ritenere legale e legittimo un sopruso conto la libertà e la propria Costituzione. Perché accanirsi tanto allora, se sono una sparuta minoranza? Che gli untori sappiano qualcosa che viene nascosto dai telegiornali? Comunque sia, siamo in procinto dell’epilogo.

Si compie la profezia antica del testo biblico: Prima della rovina viene l’orgoglio e prima della caduta c’è l’arroganza. Appunto, la caduta. Quando l’arroganza si spinge fino allo spregio delle persone e a trattare, in democrazia, quanti esprimono legittimamente e con motivata ragione il proprio dissenso su coercizioni discriminatorie, allora le ombre nere della fine si allungano. Quando il Palazzo ha bisogno di etichette per designare quella minoranza di cittadini che vedono gli abusi e non si sottomettono alla palese ingiustizia, tanto orgoglio reiterato non può che coprire un senso di vergognoso dolo. Sentendo di non poter essere toccati da alcunché e di potere permettersi di tirare dritto per il propri intenti, nel Palazzo che c’è gente tosta che si mostra in grado di procedere whatever it takes: ma i signori celano profonde fragilità. Da analfabetismo politico certamente, ma, probabilmente, anche da un punto di vista umano: mancanza di senso del limite e quindi spingere l’esasperazione a fondo nella carne umana per incensare il proprio narcisismo tossico da delirio di onnipotenza sono sintomi del DPP, disturbo psicopatico della personalità.

Tanto ostentato potere non dovrebbe essere turbato da alcunché in uomini di così imperterrito ardire: eppure provano visibile fastidio e insofferenza per comportamenti che non assecondano i piani in atto e ne ritardano la tempistica. Perché? Il fatto è che malgrado tutto il supporto offerto dall’apparato mediatico alla narrazione a senso unico, sanno di avere torto. Per quanto possano tenere nascosta la loro perversa mala fede, la normativa li inchioda: essa è chiarissima, senza possibilità di fraintendimenti. Nella risoluzione 2361 del 27 gennaio 2021 al capitolato 7.3 si legge: L’Assemblea (Il Parlamento Europeo) esorta pertanto gli Stati membri e l’Unione europea a: 1) garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione non è obbligatoria e che nessuno è sottoposto a pressioni politiche, sociali o di altro genere per essere vaccinato, se non desidera farlo personalmente; 2) garantire che nessuno sia discriminato per non essere vaccinato, a causa di potenziali rischi per la salute o per non voler essere vaccinato. Cos’altro dire? Serve un disegno per spiegare le parole GARANTIRE, INFORMARE, VACCINAZIONE NON OBBLIGATORIA, NESSUNO È SOTTOPOSTO A PRESSIONI POLITICHE, SOCIALI O DI ALTRO GENERE, NESSUNO SIA DISCRIMINATO PER NON ESSERE VACCINATO…?

Era gennaio. Quasi un anno fa. C’è qualche attenuante da invocare? Per quanto ci sforzi, difficile individuare la Ratio legis dei numerosi provvedimenti di inasprimento delle pressioni per piegare le volontà ad assecondare i piani vaccinali di chi vuole inoculare nelle persone un siero genico dalle reazioni avverse che non si contano più. Come non vedere che la strumentalizzazione dell’art. 77 della Costituzione, invocando la necessità e l’urgenza per decreti che di fatto entrano in vigore settimane dopo il via libera? Che responsabilità questi inquilini del Palazzo che votano all’unanimità, sotto dettatura, disposizioni che condizionano fortemente la vita di milioni di cittadini! Tenere in essere un Governo tecnico, di burocrati che, senza alcun mandato del Sovrano, impongono norme e leggi viziate dalla dolosità! Quando ero piccolo sentivo dire che ci sono cose che gridano vendette al cospetto di Dio! Quella più grave resta l’aver circuito milioni di persone, facendo leva sulla loro paura, ottenendo il consenso a violare la loro integrità fisica a piacimento, potendo inoculare negli esseri umani qualunque cosa. Sì, il Palazzo non reggerà ancora molto e cadrà a colpi di Verità. Ci sono ormai numerosi fascicoli aperti in diversi studi legali per documentare le colossali menzogne propugnate agli Italiani in due anni di incongruenze sanitarie e giuridiche, tra gli altri, quello sulla nullità dei consensi firmati da quanti si sono sottoposti alla vaccinazione, sia per vizio di forma che per l’incompletezza delle informazioni fornite circa il contenuto dei siero che le sue possibili conseguenze.

Molti esposti giacciono già presso le Procure in ogni città d’Italia e prima o poi, anche una Magistratura intimorita o comprata dovrà tornare a salvaguardare il diritti del Sovrano per il quale è stata istituita e che è chiamata servire. Nelle Forze dell’ordine serpeggia un malessere sempre meno facile da domare, perché sanno che molti dati messi in circolazione sono contraffatti per reggere la linea del Governo nel mantenere il più a lungo possibile lo stato di emergenza. Quando questo fu prorogato a fine luglio, la situazione era così critica che il Parlamento è andato in vacanza un mese e i ministri due settimane. Tutto normale! Quasi irridenti gli atteggiamenti nei confronti degli etichettati di varia natura che hanno sorpreso e infastidito perché non si potevano mostrare immagini di quanto fossero pericolosi sfascia vetrine: gente seduta con il rosario in mano, inondata dagli idranti. Come in altri tempi, si è provato a infiltrare qualcuno, ma adesso con i telefonini non si può più, come in passato far bere la versione ufficiale del Ministro dell’interno che proietta su altri la sua faziosa e ridicola angustia mentale. Malgrado la ricerca di una qualche logica accettabile al ragionamento, è davvero difficile trovare una coerenza limpida che rassicuri che si sta veramente facendo il bene del Paese. Troppe le contraddizioni e la pacchiana faziosità del giornalismo di regime.

Come non vedere brutalizzati i principi basilari delle scienze politiche? La Democrazia non è dittatura della maggioranza. Procedere pensando che se c’è un maggioranza dell’85% l’altro 15% deve stare muto non è democrazia, perché in democrazia la minoranza va sempre salvaguardata, tutelata e garantita. Questo perché in una democrazia la Repubblica non è dello Stato, ma è del Popolo Sovrano: lo Stato è l’insieme delle istituzioni che il Popolo si dà per governare la Res Publica che è di Tutti, anche della minoranza. Perciò, chi si trova in maggioranza non ha mai il diritto di estromettere dai diritti di godimento e dai diritti umani inalienabili qualcuno per il fatto che la pensa diversamente.

Ragionamento ineccepibile se un certo rigore logico è ancora un modo nobile per leggere i fatti, provare a interpretarli e dialogare su questi. Eppure sembra prevalente un sonno neurale diffuso da rendere ciechi a fenomeni di assurdità tale da indurre a chiedersi come sia stato possibile perdere la capacità di esercitare un’autonomia di giudizio. Si resta talvolta, ormai con una certa frequenza, sconcertati da come molte persone accettino supinamente delle palesi ingiustizie senza reagire. Si consideri che un’altra gravissima mancanza di rispetto, oltre che una colossale menzogna, è chiamare le persone sane pazienti asintomatici: così facendo si declassa l’Essere umano da titolare di diritti inalienabili, a feccia che deve continuamente, ogni 48 ore, dimostrare di essere sano. Abuso inaccettabile! Una persona è sana fino a prova contraria e se qualcuno che ha una qualche sua paura vuole dimostrare che qualcun altro non è sano, paga lui i tamponi: perché chi è sano, da cittadino sovrano responsabile, afferma di essere sano. La rimozione del concetto di sano è fortemente alimentata dal colossale business della malattia: operazione da tempo fortemente oliata da chi ha interesse che nessuno sia sano ma che è destinata ad entrare fortemente in crisi.

Ci sarà certamente un regolamento di conti nella Sanità mondiale con i conflitti di interesse in corso di documentazione ed è probabile che al Tribunale Penale Internazionale dell’Aia ci sarà la fila. Al momento è preoccupante la situazione di molti medici, fortemente sospettosi della limpidezza dell’operato del loro Ordine e quasi increduli, ma che non si espongono per timore di ritorsioni e che sono omertosi a svelare cosa sono in grado di testimoniare riguardo a sintomi ricorrenti non precisamente diagnosticabili (o forse, sì) o a decessi non facilmente classificabili nelle vere cause. Si attende solo che qualcuno abbia il coraggio, a suo rischio e pericolo, di avvalorare, documentandolo, il sospetto che la casta politica e i suoi satelliti abbia avuto inoculato semplice acqua distillata. Con quali conseguenze? Forconi branditi? In ogni caso, l’epilogo della più grande truffa perpetrata a danno dell’umanità è al suo punto di non ritorno. Sono più di quanti si immagini a saperlo e sentirlo, perché c’è un tam tam vibrazionale che ha unito milioni di persone pur contro la feroce campagna di un divide et impera a danno di untori che, per altro fanno molto comodo. Malgrado la semina decennale e a larghe mani dei chicchi dell’encefalite letargica per annebbiare le menti e impaurire i cuori, le brecce nel conformismo dell’ovile ci sono e qualche domanda comincia ad essere ricorrente: e se questi reietti etichettati, disturbatori dell’immunità, irresponsabili cultori del sistema immunitario naturale non fossero proprio nel torto? E se facessero comodo al Palazzo per attribuire a loro anche la colpa delle guerre puniche? Per coprire responsabilità enormi delle istituzioni? Per dare in pasto all’odio qualcuno da distrarre? Non riescono tuttavia a fermare i Risvegli, forse timidi e accompagnati da incredulità, ma di Risvegli si tratta. E quanti stanno uscendo dall’ovile non ci torneranno più: è per loro chiaro che è meglio morire in piedi che vivere in ginocchio.

Quelli della prima ora e che qualcosa hanno letto di storia, sanno che pur di non cadere un regime ricorre anche alla legge marziale: sicuramente è già stata considerata anche questa eventualità, ma scomodare i Generali potrebbe rivelarsi fatale. A qualcuno sono già state probabilmente oliate le stellette, ma comprare le truppe è più complicato: serpeggia un malcelato malessere nelle forze militari e di polizia che sarebbe un azzardo scommettere su da che parte potrebbero essere volte le baionette… Il Palazzo prova ancora a spaventare e intimidire, e con maggiore veemenza in questi ultimi momenti di vita: con in testa le massime istituzioni dello Stato e con il silenzio complice della Magistratura. Ci si può chiedere quanti infiltrati ci siano negli apparati dello Stato italiano da rendere così trionfante il senso di impunità per lasciar correre tanto vilipendio alla Carta Costituzionale, oltre agli oltraggi ai diritti umani inalienabili! Il fatto è che quella sparuta minoranza di sorci immondi che non si vaccinano non si lascia spaventare dalle minacce del Palazzo che nutre e alimenta il suo potere con la paura dei cittadini. Ebbene quei pochi (non tanto, in verità perché sono più di 7 milioni) hanno scelto di non essere cibo per la bestia e non cederanno mai, costasse la vita! Ma non si arriverà a questo. Peccato, da tempo abbiamo offerto loro una resa persino onorevole, in cui il Sovrano sarebbe stato magnanimo, ma come recita il sacro testo, prima della caduta viene l’arroganza. Che tonfo!

Giustamente fu detto: si può ingannare tutti per un po’ e si può ingannare qualcuno per sempre: ma non si può ingannare tutti per sempre! No, non si può, anche se questa volta l’impegno vigliacco è stato ben congeniato, martellante e perpetrato a lungo e siamo ancora lontani dal prevedere cosa accadrà quando almeno la metà delle persone inoculate vedrà palesarsi agli occhi l’evidenza del tradimento. Con quali parole raccontare che il Palazzo li ha ingannati proprio abusando della loro buona fede? Che non serviano tre dosi di vaccino in otto mesi perché, trattandosi di un farmaco, c’erano già tutte le soluzioni farmacologiche in grado di gestire la situazione. Contagiati ancora dopo tre dosi di questo prodigio della più avanzata ricerca? Con cosa li si cura questi? Con una quarta dose? A quante si arriverà prima che esploda la domanda: Perché ci hanno fatto questo? Bisognerà spiegare e spiegare ed essere veramente convincenti, quel giorno. Niente è tanto terribile per la coscienza umana quando la scoperta di essere stata ingannata. E nel peggiore dei modi, per spregio, solo per volgarissimo e criminale disprezzo. Un conto altissimo, pagato alla mancanza di consapevolezza e al non aver cercato di conoscere con più impegno il senso degli eventi. Risuonerà dolorosa la sentenza di Socrate: una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta.

Ecco dunque: il Palazzo sta rovinosamente crollando, vittima ormai della sua stressa arroganza. Accanirsi a etichettare e disprezzare ormai funzionicchia, per evocare l’espressione del luminare televisivo della medicina. Malgrado tutta la corruzione di cui l’intellighenzia al potere si è circondata per garantirsi lunga vita e impunibilità, la falce del destino è affilata, perché niente è più potente di un’idea della quale sia giunto il momento. La clessidra non ha ancora molti granelli in alto! Attenzione, oligarchi: il rombo silenzioso della Verità sarà tanto assordante che quasi neppure vi accorgerete di essere stati vittime delle vostre stesse menzogne. E sulle macerie che vi avranno sepolto si potrà finalmente tornare al trionfo del Bene. Provo a tratteggiare semplicemente cinque piste di riflessione che svilupperò nel prossimo libro. Solo accennati spunti sui quali, se li troveranno utili, i Risvegliati potranno trovare una qualche ispirazione e aprire la via ad un’Italia della solidarietà degli italiani, ritrovatisi uniti, vaccinati e non, ricomposta la concordia nazionale, nel comune desiderio di iniziare una nuova era.

Primo. Oggi come ieri, più che mai, stiamo affrontando una crisi di civiltà. Quando si cominciò a parlare insistentemente di crisi economica, scrissi già, più di dieci anni or sono, al Presidente Napolitano che aveva chiamato a presiedere il governo tecnico un muratore di fama sovranazionale, chiedendo al Capo dello Stato un intervento autorevole a rassicurare i cittadini. Il baratro economico è figlio dello smarrimento del concetto etico di dignità umana. Il temerario gioco delle scommesse speculative della grandi Corporation ha intossicato la vita di miliardi di persone, inconsapevoli di cosa si trama sulle loro teste. Non aver fatto nulla per arrestare la deriva dell’ingigantimento del debito ha portato a dover pianificare una pandemia per coprire la drammaticità finanziaria in cui si trovano le Banche centrali e gli attori coinvolti nella gestione della più sconvolgente arma di distruzione di massa che porta il nome di Derivati. Si trova tutto ben documentato nel libro The Road to Ruin di James Richards, economista, giurista e scienziato per il quale non servono presentazioni. E adesso ci troviamo a massacrare l’Italia un altro Venerabile Maestro! La crisi di civiltà etica e democratica è però oggi in una fase nuova: i muratori si ritroveranno manovali dalla precaria e tristissima condizione!

Secondo. Due anni sono quasi trascorsi durante i quali si è preso di mira l’intelligenza, cercando in ogni modo di umiliarla. Se vera emergenza c’è stata, questa ha posto in evidenza quanto si sia allargata la voragine culturale del nostro Paese. D’altro canto, decenni di disimpegno per un’istruzione che stimolasse la capacità critica delle persone non poteva che generare povertà di strumenti logici e dialettici, tradizionali strumenti della tradizione educativa autonoma e non eteronoma. Il termine intelligenza viene dal latino e significa leggere dentro. Quanto siamo lontani dal paradigma greco dell’uomo misura di tutte le cose, legge a se stesso, quello assolutamente migliore che tutto pensa da sé! Si è lavorato alacremente a produrre degli esecutori obbedienti al Palazzo?

Terzo. La povertà più grande che la grandi agenzie plasmatrici della società nevrotica della quale siamo ingranaggi ha prodotto è la mancanza del Sogno. Disillusione e rassegnazione sono il patrimonio da dividere una volta uccisa l’aspirazione a volare! La Natura umana e l’ecosistema universo con il quale fa unità è quanto di più perfetto ci sia stato donato in eredità: perché deturpare il desiderio di una vita in armonia con sé e con tutti che è la linfa della quotidianità? Mai come in questi mesi è emerso che per quanti hanno smesso di sognare un’esistenza nel sole della libertà e di volere una vita diversa da quella programmata, per loro si sono aperte criticità di non facile soluzione. Chi si è trovato in questo frangente storico senza uno scopo è esposto alla terribile eventualità di essere carne da macello nel mattatoio del Palazzo. Ma si può ancora ritrovare ragioni per gridare al mondo il proprio amore per al Vita. Con la fine dei guinzagli della schiavitù!

Quarto. Siamo ad vaglio cruciale. Una società evolve nella misura in cui ha chiara la distinzione concettuale ed emotiva tra fine e mezzi. Ne parlerò diffusamente nel prossimo libro. Qui si gioca la speciazione della Nuova Umanità: avere confusione qui è come scavare la fossa al proprio futuro.

Quinto. Un futuro che invece può avere i colori meravigliosi di un Eden qui e ora, se si comincia a pensare nella logica del Programma Mondo Migliore. E allora, tutta un’altra musica. Ma di questo meraviglioso scenario dirò adeguatamente in seguito.

Arroganza, eh! Addio, Palazzo!

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